Onna, Protezione Civile lavora ad argini dell’Aterno. Dopo terremoto allagamenti

Protezione civile in azione ad Onna dove il fiume Aterno, a causa del maltempo delle ultime 24 ore, ha rotto alcuni argini sul fronte di una sessantina di metri. Le acque hanno defluito nelle campagne circostanti, ma al momento l’esondazione non sembra interessare il quartiere dove sorgono i nuovi Moduli abitativi provvisori realizzati a seguito […]

Protezione civile in azione ad Onna dove il fiume Aterno, a causa del maltempo delle ultime 24 ore, ha rotto alcuni argini sul fronte di una sessantina di metri. Le acque hanno defluito nelle campagne circostanti, ma al momento l’esondazione non sembra interessare il quartiere dove sorgono i nuovi Moduli abitativi provvisori realizzati a seguito del terremoto del 6 aprile 2009. Sugli argini si interviene con dei sacchi, finalizzati al contenimento dell’esondazione.Dopo il terremoto, a funestare la provincia dell’Aquila, in particolare il capoluogo di regione, le frazioni ed i Comuni limitrofi, sono gli allagamenti e esondazioni del fiume Aterno e di altri corsi d’acqua causate dalla pioggia che cade da circa tre giorni. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in costante contatto con i vertici del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ha annunciato che nelle prossime ore valuterà la ricorrenza dei presupposti per formalizzare la richiesta dello ‘stato di emergenza’ a causa di calamità naturale. Gravi i disagi, peggiorati dal traffico in tilt e molte arterie chiuse, per una popolazione già in ginocchio per le conseguenze del tragico sisma del 6 aprile scorso. Problemi anche nei Map e negli alloggi del progetto Case. Si è reso necessario un piano per evacuare circa 200 persone che abitano in case inagibili per allagamenti ed esondazioni, soprattutto nella zona tra San Vittorino e Cansatessa, frazioni del Comune dell’Aquila. E visto che per domani non sono previsti miglioramenti sono state attivate squadre di tecnici per monitorare già da questa sera le situazioni più a rischio. Gran parte delle persone saranno ospitate negli alberghi della costa teramana dove la Protezione civile, su indicazione della prefettura, sta reperendo posti letto, anche se quest’ultima in una nota ha precisato che le prenotazioni sono a titolo precauzionale e che gli sgomberi, riferiti dal Comune dell’Aquila, riguardano finora alcuni nuclei familiari, circa 20 persone, che hanno trovato alloggio presso parenti. La grave situazione ha dimostrato l’assoluta assenza della prevenzione contro i dissesti idrogeologici. Nel corso del summit convocato nel pomeriggio dal prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato, con gli Enti e le Amministrazioni competenti in materia di protezione civile, è stato istituito un tavolo di coordinamento operante su tutto l’arco delle ventiquattro ore con una sala operativa permanente. Secondo la prefettura le situazioni di maggiore criticità rilevate riguardano, al momento, i Comuni dell’Aquila, Fossa, Montereale e Rocca di Mezzo; fenomeni meritevoli di attenzione, tra cui anche frane e smottamenti, si registrano nei Comuni della Valle Roveto. Allagamenti ed esondazioni si registrano nell’area compresa tra i Comuni di Tagliacozzo e Scurcola Marsicana, nonché nei distretti di Castel di Sangro e Scontrone. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha chiesto al governatore, Gianni Chiodi, di porre al Governo l’istanza di stato di emergenza e di calamità naturale; per domani il Comune dell’Aquila ha confermato che le scuole rimarranno aperte.

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