Ne conosciamo circa 150 di ammassi globulari, ossia raggruppamenti di vecchie stelle che orbitano nella nostra galassia, la Via Lattea. Questa nuova nitida immagine di Messier 107, presa con la camera Wide Field Imager al telescopio di 2.2 metri dell’ESO di La Silla in Cile, ci mostra nel dettaglio la struttura di uno di questi ammassi globulari. Lo studio di questi sciami stellari ha rivelato molto della storia della nostra galassia e sull’evoluzione delle stelle. L’ammasso globulare Messier 107, noto anche come NGC 6171, è un’antica e compatta famiglia di stelle posta a circa 21000 anni luce di distanza. Messier 107 è come una frenetica metropoli: in ammassi globulari come questo, migliaia di stelle sono concentrate in uno spazio che è solo una ventina di volte la distanza tra il nostro Sole e la sua stella più prossima, Alpha Centauri. Un numero significativo di queste stelle si sono già trasformate in giganti rosse, una delle ultime fasi della vita di una stella, e, in questa immagine, hanno un colore giallastro.
Gli ammassi globulari sono tra i più antichi oggetti dell’Universo. E dal momento che le stelle all’interno di un ammasso globulare si sono formate dalla stessa nuvola di materia interstellare e più o meno allo stesso tempo – tipicamente oltre 10 miliardi di anni fa – sono tutte stelle di piccola massa e, per questa loro caratteristica, bruciano il loro combustibile di idrogeno molto più lentamente delle stelle di grande massa. Gli ammassi globulari si sono generati nella prima fase di formazione delle loro galassie ospiti e, pertanto, lo studio di questi oggetti può fornire spunti importanti su come le galassie e le stelle che le compongono si evolvono.
Messier 107 è stato oggetto di osservazioni intensive, essendo uno dei 160 campi stellari selezionati per il Pre-FLAMES Survey – un’indagine preliminare condotta tra il 1999 e il 2002 utilizzando il telescopio di 2.2 metri dell’ESO di La Silla in Cile, per trovare stelle adatte per osservazioni spettroscopiche con lo strumento FLAMES al VLT. Utilizzando FLAMES è possibile osservare fino a 130 obiettivi contemporaneamente, il che lo rende particolarmente adatto per lo studio spettroscopico di campi stellari densamente popolati, come gli ammassi globulari.
M107 non è visibile ad occhio nudo, ma, avendo una magnitudine apparente di circa otto, può facilmente essere osservato da un sito buio con un binocolo o un piccolo telescopio. L’ammasso globulare ha un diametro di circa 13 minuti d’arco, che corrisponde a circa 80 anni luce, e si trova nella costellazione di Ofiuco, a nord delle tenaglie dello Scorpione. Circa la metà degli ammassi globulari della Via Lattea si trovano nelle costellazioni del Sagittario, Scorpione e Ofiuco, in direzione del centro della Via Lattea. Questo perché possiedono orbite allungate intorno alla regione centrale e quindi hanno in media maggiori probabilità di essere osservati in questa direzione.
Messier 107 è stato scoperto da Pierre Méchain nel mese di aprile 1782 e fu aggiunto alla lista dei sette Oggetti Aggiuntivi di Messier, originariamente non inclusi nella versione finale del catalogo di Messier, pubblicato l’anno precedente. Il 12 maggio 1793, fu riscoperto in maniera indipendente da William Herschel, che per la prima volta riuscì a risolvere le stelle di questo ammasso globulare. Ma fu solo nel 1947 che questo ammasso globulare ebbe finalmente il suo posto nel catalogo di Messier come M107, il che lo rende l’ammasso stellare che più recentemente è stato aggiunto a questa celebre lista.
Questa immagine è composta da esposizioni prese attraverso i filtri blu, verde e nel vicino infrarosso con la camera Wide Field Imager (WFI) al telescopio MPG/ESO di 2,2 metri a La Silla in Cile.
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