Sono giorni difficili in Inghilterra,l’aria è tesa e la situazione peggiora quotidianamente.
Oltre il crollo delle borse di qualche tempo fa ora gli inglesi dovranno fare i conti con i tagli alla spesa approvati oggi alla Camera dei Comuni sotto proposta di Nick Clegg,
liberal-democratico che durante la campagna elettorale promise di abolire le rette universitarie ma ora non solo le ha triplicate,da £3000 a £9000 annui,ma ha anche deciso di tagliare i fondi alla sanità,alle pensioni e i posti di lavoro lasciando intatti i bonus ai top-manager che godono anche di agevolazioni sulle tasse.
Questi sono i motivi che hanno spinto studenti e lavoratori a scendere in strada non avendo rappresentanti in politica,è la più grande manifestazione a Londra dal Marzo del 1967 quando per la prima volta venne occupata la LSE (London School of Economics).
E’ proprio dalle università che è nato tutto,sono circa 24 quelle occupate e gli studenti si uniscono alle proteste dei lavoratori e dei precari.
Circa 50’000 persone oggi si sono ritrovate per manifestare,il corteo è iniziato pacificamente e ha attraversato Trafalgar Square per poi raggiungere Parliament Square dove proprio in quelle ore c’era la votazione in Parlamento.
Qui sono iniziati gli scontri: fumogeni,transenne usate come scudi per difendersi dalle cariche della polizia,una trentina di feriti e circa 20 arresti.
La situazione è degenerata quando ci si è accorti che non c’era una via d’uscita,la polizia ha letteralmente “bloccato” l’uscita da Parliament Square alla folla,agli studenti,ai giornalisti e a chiunque si fosse trovato lì e questa situazione,che ha un precedente nella protesta del 30 Novembre,è durata per più di quattro ore e ha scatenato la rabbia anche di chi era inizialmente pacifico.
La sensazione è che quella di oggi è stata una delle tante proteste che si vedranno in questi giorni,la situazione anche qui in Inghilterra come nel resto d’Europa sta precipitando.
Licia Di Mario
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