Toccheranno la quota di 6,3 miliardi di euro i tagli agli enti locali determinati dalla legge di stabilità per il 2011. Le Regioni, afferma uno studio della Cgia di Mestre, saranno le più colpite (4,5 mld), seguite dai Comuni con più di 5.000 abitanti (1,5 mld) e dalle Province (300 milioni). Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Cgia, i sacrifici maggiori saranno chiesti ai cittadini delle piccole realtà regionali, mentre quelli delle Regioni a statuto speciale, ad esclusione dei valdostani, saranno meno penalizzati. La Cgia ricorda che legge di Stabilità approvata nelle settimane scorse dal Parlamento ha di fatto confermato i tagli già definiti con la manovra correttiva dell’estate scorsa. In termini procapite, i tagli più consistenti si abbatteranno sugli enti locali della Basilicata (191 euro in meno pro capite), della Valle d’Aosta (-190 euro) e del Molise (-177 euro); seguono l’Umbria (-142 euro), l’Abruzzo (-131 euro) In fondo a questa classifica c’é al terzultimo posto la Sicilia (con 80 euro di tagli procapite), al penultimo la Sardegna (-70 euro) e all’ultimo il Friuli Venezia Giulia (-63 euro). “Al di là dell’entità dei tagli – sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – ciò che non convince in questa manovra è che le autonomie locali saranno colpite tutte indistintamente. Equità vorrebbe, invece, che a pagare i maggiori sacrifici fossero quei Comuni, quelle Province e quelle Regioni che nel recente passato hanno gestito in maniera disinvolta i propri conti pubblici”.
CGIA, nel 2011 manovra taglierà 6’3 mld euro agli enti locali
Toccheranno la quota di 6,3 miliardi di euro i tagli agli enti locali determinati dalla legge di stabilità per il 2011. Le Regioni, afferma uno studio della Cgia di Mestre, saranno le più colpite (4,5 mld), seguite dai Comuni con più di 5.000 abitanti (1,5 mld) e dalle Province (300 milioni). Secondo l’analisi dell’Ufficio studi […]
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