Nella serata di oggi l’Assemblea Ordinaria di Confindustria L’Aquila ha eletto Presidente dell’Associazione Fabio Spinosa Pingue.
Ha aperto i lavori il Presidente uscente Sergio Galbiati: “sono stati i quattro anni più intensi della mia vita – ha detto – e anche dovrei tentare un bilancio, lascio al Direttore Antonio Cappelli il compito di tracciare un breve resoconto di ciò che è stato fatto e di ciò che è rimasto incompiuto o, addirittura, è fallito. L’intento, però, è lasciare ad ognuno la propria visione e il proprio giudizio, senza provare ad influenzarlo.
Personalmente ho tentato di approfittare del punto di osservazione del mio ruolo lavorativo per contribuire ad innalzare la soglia della capacità di lettura dei cambiamenti, invogliando pure ad anticiparli e a gestirli. E rimango del parere che questa competenza sarà in futuro di gran lunga la più critica da sviluppare negli imprenditori e nei giovani.
Credo, invece, di non essere stato un gran che come uomo di Associazione: questa è una capacità in cui non brillo, perché non valorizzo abbastanza la rete di relazione mirata al posizionamento. Ad esempio non ho giocato un ruolo visibile all’esterno di questo territorio. Ho sempre avuto una certa diffidenza e insofferenza nei confronti di tutte le questioni che facevano da apripista alla ricerca di “potere” e visibilità, non perché sia sbagliato farlo, ma perché non è nella mia natura e non sono proprio capace. Ciononostante, ritengo che in questi quattro anni sia maturata una maggiore consapevolezza delle regole del gioco necessarie per provare davvero ad avere uno sviluppo armonico dell’ecosistema, anche se, operando dall’interno di una grande industria, non ho avuto tutta la sensibilità necessaria per capire le dinamiche della piccola impresa e farmene interprete efficace.
Ho lavorato per costruire e rafforzare innanzitutto il capitale umano, cioè la qualità delle persone in quanto individui e il set di valori che rappresentano e si portano appresso in ciò che dicono e, di conseguenza, fanno. Capitale sempre più indispensabile per poter navigare negli anni che ci aspettano: i soldi non sono mai abbastanza, soprattutto quando i valori che sottendono come usiamo quelli a disposizione non sono adeguati.
Il mio più grande rammarico è quello di non essere riuscito a far sì che gli oltre 7 milioni di euro raccolti da Confindustria e dai Sindacati nazionali per il terremoto dell’Aquila fossero impegnati nel sistema della formazione a tutti i livelli, a partire da quella necessaria per creare una classe dirigente più preparata e competitiva. Come vedete i soldi, anche quando ci sono, non li sappiamo spendere, anche quando dipende solo da noi. Inoltre mi rammarico di non aver saputo, a suo tempo, insistere e far maturare l’idea del poli-tecnico, ossia di una capacità di interazione dei tre atenei regionali per autovalutare le proprie eccellenze (e non-eccellenze) e operare di conseguenza, accettando invece un contradditorio fuorviante sul termine anziché sulla sostanza. Ora, inevitabilmente, si dovrà fare i conti con questa necessità.
Conservo intatta una grande fiducia nelle nuove generazioni: credo siano molto migliori della mia e anche di quella che mi ha immediatamente succeduto. È un peccato imperdonabile non essere stati capaci, almeno finora, di offrire loro una chance per muoversi come vorrebbero e potrebbero.
Lascio la guida dell’Associazione ad un imprenditore e non a un manager. Gli auguro di saper rappresentare al meglio gli interessi degli imprenditori, non in una visione corporativa ma perché si faccia strada l’idea che chi costruisce valore, e intendo tutti coloro che operano nell’impresa, dovrebbe avere più diritti che doveri, mentre finora è stato il contrario.”
Il Presidente Spinosa, annunciando che presenterà ufficialmente il programma del suo mandato a gennaio, ha tracciato le linee guida onde condividerle con la base associativa.
Gli argomenti sui quali si è soffermato attengono a: seconda economia della conoscenza (condivisione dell’”imprenditorialità” – rischio d’impresa e investimento – con tutti gli operatori, i lavoratori, le banche, gli enti… il Territorio), la mission e il ruolo di Confindustria (una Confindustria “contaminante e contaminata da altri mondi: Sociale, Ambiente, Scuole e Università, Sport, Arte e Cultura), le Eccellenze sulle quali puntare (multinazionali che portano ricerca, innovazioni, conoscenze; Poli di Innovazione, Università e Centri di Ricerca; Turismo con natura, tradizione, cultura, patrimonio artistico, enogastronomia di qualità), il ruolo di Confindustria (acquistare azioni di una nuova società: il nostro Territorio S.p.A.; creare una nuova classe dirigente, dare spazio a progettualità, innovazioni, conoscenze), una Confindustria più verde; legalità, etica, senso di responsabilità, rispetto delle regole; Terremoto + contesto internazionale + ristrettezze di finanza pubblica = grande opportunità per recuperare 20 anni di ritardi.
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