Anche Bank of America, uno dei maggiori istituti bancari del mondo, “stacca la spina” bloccando i bonofici a favore di Wikielaks. Un comunicato della banca precisa che “Bank of America si unisce alle azioni annunciate da MasterCard, PayPal, Visa Europa e altri, e non eseguirà qualsiasi transazione diretta a Wikileaks. Le attività di Wikileaks sono in contraddizione con le nostre politiche.”
Lo staff del sito fondato da Julian Assange ha risposto con un messaggio su Twitter che, invita tutti coloro che amano la libertà a chiudere i propri conti in Bank of America. Assange ha recentemente dichiarato che una prossima diffusione di documenti riguarderà banche americane.
Il Guardian, intanto, ha pubblicato i dossier con le confessioni delle due donne che accusano di stupro Assange e che, di fatto, hanno fatto partire le indagini. Secondo l’avvocato di Assange, Mark Stephens, “le accuse non sono credibili e sono state rigettate da un pubblico ministero di Stoccolma, che non ha ritenuto di dover approfondire ulteriormente”.
Human Rights Watch si schiera a favore di Julian Assange scrivendo una lettera al presidente americano, Barack Obama, e al ministro della Giustizia Eric Holder in cui si chiede loro di non perseguire legalmente il fondatore di Wikileaks in nome della difesa della liberta’ d’espressione e d’informazione garantita dalla Costituzione americana e dal diritto internazionale. ”Incriminare ora Assange per aver pubblicato documenti riservati rappresenterebbe un terribile precedente che verrebbe subito seguito da altri governi, soprattutto quelli che puntano a mettere la museruola alla libera stampa” ha riferito PoKempner, consigliere generale di Hrw.
M.R
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