“Natale in Sudafrica”, il cinepanettone come il miracolo di San Gennaro

Anche quest’anno la profezia natalizia si avvera. E meno male, perché il primato al botteghino del cinepanettone è un po’ come il miracolo di San Gennaro, deve avvenire per forza, altrimenti ci si allarma. Nel primo week-end di programmazione Natale in Sudafrica guida la classifica degli incassi con 3 milioni e 246 mila euro, al […]

Anche quest’anno la profezia natalizia si avvera. E meno male, perché il primato al botteghino del cinepanettone è un po’ come il miracolo di San Gennaro, deve avvenire per forza, altrimenti ci si allarma. Nel primo week-end di programmazione Natale in Sudafrica guida la classifica degli incassi con 3 milioni e 246 mila euro, al secondo posto la commedia elegante di Aldo, Giovanni e Giacomo, al terzo The Tourist, thriller patinato con Angelina Jolie e Johnny Depp. Seguono Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero e Megamind che De Laurentiis aveva indicato come principale concorrente, considerando che il cartone è in 3D e quindi il biglietto per vederlo è più alto. Un anno fa l’esordio di Natale a Beverly Hills, aveva portato a casa circa 300 mila euro in più, ma il lieve calo, lo dicono in coro gli esperti del settore, è da attribuirsi alla catastrofe climatica che ha investito il week-end, in particolare la serata di venerdì, battuta da intense nevicate e piogge torrenziali. I conti si fanno alla fine, subito dopo il prossimo fine settimana, ma per adesso il film di Natale tiene duro, nonostante la concentrazione di pellicole che quest’anno ha toccato vette massime: «La formula è la solita da 27 anni – dice Christian De Sica -, eppure siamo ancora i primi».

In una pausa del tour promozionale, conferenze stampa, incontri, trasmissioni tivù, De Sica si gode un successo che stavolta lo vede trionfatore su due fronti. E la vera novità è questa. Da una parte c’è il cinepanettone, con le gag scatenate, le risate facili facili, la bella di turno e il plot sempre uguale a se stesso, dall’altra la prima volta hollywoodiana di Florian Henckel von Donnersmarck, il regista delle Vite degli altri, alle prese con due mostri sacri (Johnny Depp e Angelina Jolie) e un’avventura a metà tra Hitchcock e James Bond.

In The Tourist De Sica ha un piccolo ruolo, ma la sua performance, nei panni di un commissario di polizia che arresta Johnny Depp ha mandato in visibilio sia il regista che gli interpreti: «Per Henckel, dopo un film nero e severo come Le vite degli altri, girare The Tourist è stata una scommessa. Però ha funzionato, ha avuto tre nomination ai Golden Globe». Su come si è trovato sul set internazionale, De Sica ha già detto, un idillio tra persone che si sono subito fatte simpatia: «Girare in America? Certo che ci andrei, perché no?». E peccato che il pubblico italiano non potrà vedere (causa doppiaggio) la sua apparizione in scena, con una battuta in spagnolo («De nada») pronunciata con tutta l’ironica eleganza del padre. Registro diverso da quello usato per il cinepanettone dove De Sica fa comunque la parte del leone: «Sicuramente esiste un pubblico che mi segue e non si stacca». E poi, naturalmente, c’è la ricetta di sempre, con qualche ingrediente in più: «Quest’anno c’è l’Africa, la savana, gli animali coprotagonisti. Negli ultimi titoli, forse, avevano prevalso il gioco di parole e la commedia degli equivoci. Natale in Sudafrica è più bambinesco, piace ai grandi, ma anche ai piccoli». I 300 mila euro in meno sono dovuti, dice De Sica, alle condizioni atmosferiche «soprattutto da Roma in su», ma anche «alla concorrenza pazzesca, quest’anno siamo usciti in 23 nello stesso week-end. Hanno capito tutti che il pubblico a Natale va al cinema, però arrivando nelle sale tutti insieme, finisce che alcuni, come è accaduto alla Bellezza del somaro di Castellitto, siano inevitabilmente penalizzati».

Marketing journal

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *