Torna il presepe vivente a Torchiarolo (BR) nelle antiche vie del centro per trasformare il paese in un angolo della Palestina, una Betlemme dove rinnovare, davanti ad una capanna, la nascita del Figlio di Dio fatto Uomo. La settima edizione del presepe di Torchiarolo, inaugurata il 28 dicembre, fortemente voluta dall’Amministrazione Del Coco è organizzata dalla parrocchia Ss. Annunziata e dalle associazioni del paese che con duro lavoro hanno contribuito a far si che una passione diventasse realtà.
Tra le diverse tradizioni che ci sono nei paesi, quella del presepe vivente è tra le più suggestive, specialmente quando non è una semplice ricorrenza ma, anche un’occasione di riscoperta dei migliori valori umani e cristiani, affinchè le tradizioni non svaniscano nell’oblio della memoria.
Come per magia, il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio che riprende vita con quegli antichi mestieri quasi dimenticati.
Non manca nessuno, c’è: San Giuseppe, la Madonna e a fare da cornice alla nascita di Gesù, ci sono pastori, massaie, lavandaie, il ciabattino, il fabbro, il pescatore, il falegname e tanti altri artigiani. L’atmosfera magica sembra proprio quella di duemila anni fa. Tanti i curiosi giunti da tutti i paesi vicini per entrare fisicamente nei luoghi della Natività. Lungo il percorso sono allestite locande per la degustazione di “pittule”, bruschette, pasta fatta in casa e formaggi locali, antichi sapori di una volta e piatti locali tramandati di generazione in generazione.
Oggi si replica alle 18 con l’arrivo dei Re Magi, primi pellegrini della storia cristiana, che faranno la loro degna apparizione e porteranno, a conclusione l’evento con l’augurio per tutti i concittadini di recuperare serenità e guardare al nuovo anno con un maggior ottimismo.
Luisa Stifani
foto: M. Romano
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