Un militare italiano è morto in Afghanistan colpito da un proiettile di un cecchino che lo ha raggiunto all’interno della base avanzata “Snow”, nella valle del Gulistan. Il caporal maggiore Matteo Miotto, originario di Thiene, in provincia di Vicenza, era impiegato nella Task Force South East, che dal primo settembre ha iniziato ad operare nell’area al confine con l’Helmand. Salgono così a 35 le vittime italiane dall’inizio della missione Isaf in Afghanistan.
Di Stanislao (Idv), diamo un senso a queste morti – “Il mio più profondo cordoglio per il militare rimasto ucciso stamane in Afghanistan.” Sono le parole del capogruppo IDV in Commissione Difesa Augusto Di Stanislao. “Un lutto – prosegue Di Stanislao – che colpisce l’intero Paese e che ci impone riflessione e chiarezza”. “Una missione così pericolosa, complessa e impregnata di sangue deve essere affrontata con il massimo rispetto e con forti prese di posizione da parte del Governo e del Ministro della Difesa. Ci sono in gioco le vite dei nostri soldati che meritano maggiore impegno e sostegno da parte di uno dei Paesi più coinvolti nel conflitto. E’ il momento del dolore e del cordoglio, ma è proprio per questo non si può più andare avanti così”. “E’ notizia di questi giorni – prosegue – che gli Stati Uniti hanno intenzione di espandere ancora di più la guerra più in Pakistan e ciò è particolarmente preoccupante. Da un lato, esso suggerisce che l’amministrazione ha capito che non può mai vincere in Afghanistan fino a quando i talebani hanno un rifugio sicuro attraverso il confine, dall’altro scatenando la violenza aggiuntiva in Pakistan potrebbe avere conseguenze destabilizzanti a lungo termine che sarebbero molto più significative di tutto ciò che accade in ultima analisi, in Afghanistan. Come ribadisco da sempre – conclude Di Stanislao – non è sufficiente che La Russa vada a trovare i nostri soldati e dia loro parole di conforto, occorre che il Ministro sia chiaro con loro e con tutto il Paese, che chiarisca la nostra posizione all’interno di uno scenario sempre più complesso e dia finalmente dignità e forza al nostro contributo nelle scelte che vengono prese dalla coalizione”. In merito all’attuale situazione e alla possibile espansione del conflitto in Pakistan, Di Stanislao ha annunciato che chiederà alla ripresa dei lavori che il Ministro venga a riferire in Aula.
Non è mai stata una “missione di pace” per i militari italiani impegnati in Afghanistan, e da parte americana non è mai stata una guerra per combattere il terrorismo. Soprattutto non è vero che vi siano stati dei successi od obiettivi raggiunti, si è solo fatto molto male ai civili in maggioranza vecchi donne e bambini.
L’ipocrisia dei nostri politici rasenta l’oscenità. Vergogna per tutti.