Se quello di oggi, grazie all’apertura domenicale delle grandi catene nei maggiori centri italiani, è un assaggio di quello che verrà, l’addio definitivo ai sacchetti di plastica per la spesa, banditi per legge, è ancora di là da venire. L’1 gennaio è entrato in vigore il “divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti”. Ma oggi, primo giorno di apertura del 2011 per molti centri commerciali, alle casse di molti supermercati in tutta Italia erano ancora ben in vista le buste di plastica, perché la legge prevede “lo smaltimento delle scorte”, ma “solo a titolo gratuito“. Molti consumatori si sono presentati ‘preparati’, con la ‘sporta della nonna’ (che secondo un sondaggio di Legambiente dello scorso settembre, viene preferita alle buste biodegradabili), altri sono stati presi alla sprovvista. Ma c’é stato anche chi ha approfittato delle buste in regalo per fare scorta. E’ successo per esempio a Milano, dove i supermercati della Esselunga oggi hanno affisso un cartello invitando i clienti a utilizzare gratuitamente i sacchetti di plastica, per esaurirli, oppure ad acquistare quelli regolamentari, biodegradabili e riutilizzabili, a 99 centesimi l’uno. “Noi lasciamo i clienti liberi di decidere – ha spiegato un dirigente -. Del resto la normativa non è stata molto chiara su cosa fare dei sacchetti avanzati. Ci sembrava uno spreco buttarli”. Nei supermercati romani aperti oggi c’erano sia le nuove sporte biodegradabili con tanto di logo, a 10-20 centesimi invece che a 5, sia le vecchie buste di plastica. “Ci vorrà ancora qualche mese per smaltire la plastica”, hanno detto in uno degli esercizi aperti al centro di Roma, dove i sacchetti erano gratuiti. A Napoli, dove oggi sono cominciati i saldi, sono pochi gli esercizi commerciali dove vengono venduti i sacchetti di plastica. “Sono certo che si adegueranno tutti – ha detto all’ANSA il presidente dell’Ascom-Confcommercio, Pietro Russo -. Viste le sanzioni previste, dubito che per guadagnare pochi centesimi i negozianti correranno rischi”. Fino ad esaurimento scorte, i sacchetti di plastica verranno comunque regalati, conclude Russo. Diversa la situazione a Torino, dove l’esordio della nuova legge ha visto, nel maggiore centro commerciale della città, già presenti solo le nuove buste biodegradabili, a 10 centesimi l’una e con la scritta “riutilizzami”. A Firenze da tempo sono in vendita i sacchetti biodegradabili, nella catena Unicoop, ma nel centro commerciale dei Gigli, il più grande della Toscana, e nei supermercati della catena Centro, i sacchetti di plastica continueranno ad esserci ancora per un po’. Invece i supermercati della Coop, non solo a Bologna, hanno adottato le buste biodegradabili già dal maggio del 2009. Positivi in generale i commenti dei consumatori: “era ora, tutti sapevano che facevano male”. Ma non è mancata qualche critica ai nuovi sacchetti biodegradabili, definiti in alcuni casi “fragili” e “difficili da maneggiaré. Un appello per le “decine di aziende e le centinaia di lavoratori” impiegate nella produzione dei sacchetti di plastica, è stato infine lanciato dall’Alleanza ecologica per l’Italia che ha chiesto “azioni strategiche per avviare la riconversione”.
Buste di plastica addio, torna la sporta della nonna
Se quello di oggi, grazie all’apertura domenicale delle grandi catene nei maggiori centri italiani, è un assaggio di quello che verrà, l’addio definitivo ai sacchetti di plastica per la spesa, banditi per legge, è ancora di là da venire. L’1 gennaio è entrato in vigore il “divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non […]
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