Mostre, dal Risorgimento a Luce Mediterraneo

A Bologna i dipinti restaurati della Sala del Risorgimento, un primo assaggio delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, a Reggio Emilia la storia della nostra bandiera, a Genova le suggestioni mediterranee di Giuseppe Puglisi: sono queste le esposizioni di maggior rilievo che si aprono nel week end della Befana, che chiude le festività natalizie […]

A Bologna i dipinti restaurati della Sala del Risorgimento, un primo assaggio delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, a Reggio Emilia la storia della nostra bandiera, a Genova le suggestioni mediterranee di Giuseppe Puglisi: sono queste le esposizioni di maggior rilievo che si aprono nel week end della Befana, che chiude le festività natalizie e apre la nuova stagione di mostre. BOLOGNA – Dall’8 gennaio Palazzo d’Accursio ospita nella Sala d’Ercole la mostra dedicata ai Dipinti del Salone del Risorgimento di Luigi Pizzardi, che nel 1860 fu eletto “primo sindaco di Bologna libera”. In tal frangente, il marchese fece realizzare uno spazio sontuoso per celebrare degnamente il passaggio alla nuova autorità statale e la gloria del nuovo Regno. Per il salone, di amplissime dimensioni, si progettarono i dipinti seguendo il filo della celebrazione della gloria italica: dagli uomini illustri del passato, che avevano contribuito alla cultura, alla scienza e alla politica, sino agli artefici istituzionali della recentissima unificazione. Luigi Pizzardi scelse pittori noti anche a livello nazionale, ma di area bolognese: Carlo Arienti, Alessandro Guardassoni, Giulio Cesare Ferrari, Andrea Besteghi, Gaetano Belvederi, Luigi Busi, Antonio Muzzi e il toscano Antonio Puccinelli. Alla sua morte, nel 1871, la quadreria passò agli eredi, finché, negli anni venti del ‘900, in due diverse cessioni, le opere andarono al comune di Bologna, che le riparti’ al Museo del Risorgimento e alla Galleria d’arte Moderna. Ma per diverse vicissitudini, i dipinti non non furono mai esposti al pubblico e solo oggi, dopo importanti interventi di restauro, tornano a essere visibili insieme, in coincidenza con il 150 anniversario dell’Unità d’Italia. REGGIO EMILIA – La città diventa da domani la capitale del vessillo nazionale (che qui nacque il 7 gennaio 1797), con la mostra ‘Le strade della bandiera. Reggio Emilia citta’ del Tricoloré, curata dal docente universitario Alberto Melloni. Una installazione a cielo aperto, con 150 enormi bandiere appese a fili tesi da un capo all’altro dei palazzi, da scoprire camminando con il naso all’insù. L’esposizione resterà in città fino al 2 giugno, festa della Repubblica. Per sei mesi si potranno scoprire i primi vessilli bianco, rosso e verde: non solo il Tricolore scelto dalla repubblica Cispadana, ma anche la bandiera che sventolava nelle Marche quando nacque la Repubblica Anconitana, gli emblemi della rivoluzione francese che ispirarono i giacobini italiani e vennero presi a modello per creare lo stendardo nazionale, fino alla bandiera dell’Italia unitaria, adottata nel 1861. La mostra comprende poi gli altri stendardi che hanno segnato la storia italiana: le bandiere dell’Unione europea, le bandiere dei Paesi collegati alle vicende italiane, le bandiere della Repubblica e quelle evocative. GENOVA – Si apre il 9 gennaio a Palazzo Ducale la mostra incentrata sulla ricerca pittorica di Giuseppe Puglisi, che come tema si riallaccia all’importante esposizione dedicata agli impressionisti che furono influenzati dai colori e dalla luce delle coste francesi e italiane. Intitolata Puglisi. Il Mediterraneo. Coste e costellazioni, la rassegna presenta una quarantina di opere dell’artista catanese, autore di quadri di delicata bellezza ispirati al paesaggio urbano e naturale, in particolare alla vastità dello spazio e alla duttilità morbida della luce. Oggetti dimenticati, relitti, figure spiate nella loro immobilità, quasi a cogliere il senso segreto della luce e del colore, visioni di città o il paesaggio vulcanico dell’Etna, cieli notturni carichi di stelle, dei quali questa antologica reca suggestiva testimonianza.

Nicoletta Castagni

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