La sparatoria in cui, sabato scorso a Tucson, in Arizona, sono rimaste coinvolte la deputata Gabrielle Giffords, che è stata ferita alla testa, ed altre 19 persone, con 6 morti, fra cui una bimba di 9 anni, nata proprio il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle, fa riemergere il problema del cuore oscuro di certa America reazionaria e violenta che, con l’elezione di Obama, è tornata a mostrare il suo volto belluino e tenebroso. Durissimo il commento sul sito Huffington Post scritto da Paul Helmke, il presidente della Brady Campaign to Prevent Gun Violence, associazione creata in onore di Jim Brady, l’addetto stampa di Ronald Reagan ferito gravemente da un folle nell’attentato del 1981 contro il presidente. “Siamo molto preoccupati dalla retorica dell’odio politico che ha fatto salire il livello di tensione di dibattiti e controversie, e in certi casi ha fatto apparire la violenza come risposta accettabile a un onesto disaccordo”. Helmke poi ha ricordato cosa è successo subito dopo l’elezione del presidente Obama: “Il presidente della Nra (associazione che riunisce i possessori di armi da fuoco) proclamò che quelli con la pistola fanno le regole”. Dalla stampa è emersa tutta l’angoscia del Paese, in un momento di tensione che non si vedeva da decenni. A partire dal New York Times che, in un editoriale di Matt Bai, ha parlato di “momento critico”. Ora può succedere di tutto, ha scritto il giornalista, quello di Tucson può essere un atto isolato che viene condannato da tutti, oppure può essere l’inizio di una spirale di violenza dalla quale il Paese potrebbe non riprendersi. L’incontro politico, il piccolo comizio che la Giffords, democratica moderata dell’area Blue Dog, nemica dell’ala liberal del suo partito, tanto da non votare per Nancy Pelosi come leader democratico alla Camera, aveva organizzato in un anonimo centro commerciale di Tucson, una città di un milione di abitanti dove ormai i “bianchi non di origine ispanica” sono il 49% della popolazione, dunque minoranza, non aveva nessuna pretesa di speciale protesta, ma semmai di conferma della popolarità della deputata, forte di una posizione che ovunque apparirebbe fortemente centrista, ma che nell’allucinazione xenofoba o anti democratica che ha afferrato tanti cittadini, dovevano sembrare scandalosamente di sinistra. Giffords era stata attaccata dal sito dei duri e puri, DailyKos, come ha ricordato ieri Christian Rocca del Sole -24 ore, generando molto risentimento anche fra i liberal americani. Jared Laughner, il giovane di 22 anni che ha fatto fuoco, non è solo uno squilibrato ed un “comodo pazzo”, ma il prodotto di questa America dei Tea Partty, di Sarah Palin e Glenn Beck, l’uomo che portò centinaia di migliaia di persone a Washington per “riprenderci l’America” usurpata da Obama e dalla sua cricca di “social comunisti”. In questa America da incubo incombente, migliaia di minacce di morte raggiungono ogni giorno gli uffici del Servizio Segreto, l’agenzia che protegge le vite dei massimi esponenti politici, ma non dei deputati qualsiasi come la Giffords, che non aveva alcuna scorta come non ha la maggior parte di ministri o di parlamentari se non esistono ragioni specifiche o minacce concerete. Come nota Vittorio Zucconi, che di America s’intende, su Repubblica, basta un ricerca in Internet con le parole hate, odio, e “Obama” per essere investiti da una corrente di follia che riporta ai toni delle milizie neonazi, o dei due “crociati” dell’Oklahoma, Tim McVeigh e Terry Nichols, che per difendere l’America bianca dal governo oppressore provvidero a disintegrare 168 americani e a ferirne 450 nell’esplosione del Palazzo Federale di Oklahoma City. Lo Sceriffo della contea di Pima in Arizona, Clarence Dupnik, ha raccontato che ha disarmare lo squilibrato è stata una donne ferita di 222 anni, che si e’ rialzata e lo ha bloccato, ‘impossessandosi del secondo caricatore e gettandolo via’ . Loughner dovrà comparire in tribunale a Phoenix alle 14 di oggi (le 22 italiane), dice il Dipartimento di Giustizia, ma il problema, come si vede, è molto più grande in una Nazione piena di luci e di ombre, in un mosaico intricato di contraddizioni. Durante le perquisizioni al domicilio del 22enne, la polizia ha trovato un biglietto che Giffords aveva inviato a Loughner tre anni fa, per ringraziarlo di aver partecipato a una riunione politica sullo stile “Congress on your corner” (Il Congresso vicino a casa vostra). Stando alle testimonianze raccolte dai media, durante la riunione Loughner aveva chiesto alla donna “cosa significa governare se le parole non hanno senso?” E si era assai arrabbiato quando la Giffords non era stata in grado di dargli una risposta soddisfacente. Forse era stato a quel momento che aveva iniziato a covare il progetto omicida nei confronti di quella che definiva “una stupida, indegna di far parte del mondo politico degli Stati Uniti. L’episodio di Tucson, con i sei morti, fra cui la ricordata bimba ed un giudice federali e la Giffords ancora in gravi condizioni dopo un intervento neurochirurgico, mette in forte discussione il “way of life” americano, che assicura “la possibilità di riunirsi pacificamente” per discutere della cosa pubblica, come recita il primo emendamento che era toccato di leggere al Congresso, l’altro giorno, proprio a lei: Gabrielle Giffords. Sul web qualcuno sta cancellando le pagine in cui i Tea Party indicavano proprio con un mirino da pistola i parlamentari come “Gabby” Giffords: quelli da “abbattere”, come pericolosi nemici. Inoltre, scrive sempre su Repubblica Angelo Aquaro, tutti i parlamentari, dopo la vicenda, sono stati invitati dalla polizia di Washington e dal nuovo speaker della Camera John Boenher a coordinare meglio la loro sicurezza con la polizia locale. Anche perché il deficit negli ultimi tempi ha costretto ai tagli nella sicurezza. Proprio Boenher prova ora a raffreddare il clima sospendendo le attività parlamentari per tutta la settimana. Compreso il voto di mercoledì per la bocciatura simbolica di quella riforma della sanità per cui anche una democratica moderata come Giffords era finita – l’aveva denunciato lei stessa in tv – nel mirino della Palin. Di fatto, anche e soprattutto in America, la violenza dipende dal clima creato dai partiti, provocando ben più di una vergogna: quello della Palin che mette al terzo posto fra i “nwemici” da eliminare la Cifford; di Sharron Angle, che ha detto che per rimediare ai guasti di Harry Reid o dei democratici c’era sempre l’antico rimedio del fucile; di Jesse Kelly, che ha corso alla Camera contro la Giffords e ha invitato i suoi elettori a un evento di fundraising dove si poteva sparare assieme i colpi di “un bel M16 automatico”. Paul Krugman, punto di riferimento della galassia liberal, ha cesellato: “Gli atti violenti succedono quando si crea un clima d’odio. E il Gop da troppo tempo non si distanzia più dai diffusori d’odio”. La strage in Arizona è per l’1% il frutto di una mente malata e per il 99 l’esito delle affermazioni dei Tea Party che che sono uno schiaffo alla America e al sua democrazia.
Carlo Di Stanislao
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