Si è tenuta ieri pomeriggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia a (AQ ) la presentazione del volume pubblicato dalla Casa Editrice dell’Ateneo, diretta dal Professor Carlo De Matteis, “L’Una”e curato dal Docente di Storia dell’Arte Moderna Michele Maccherini, con dedica al compianto collega Gaetano Messineo, dal titolo “L’Arte Aquilana del Rinascimento”.
Per De Matteis il volume rappresenta la seconda tappa del processo avviato dall’Ateneo di ricostruzione ‘ideale’ che riguarda l’identità collettiva e trova fondamenta nella ricostruzione storica dell’Aquilano.
Il Professor Ferdinando Di Iorio ha colto l’occasione per lodare gli studenti fuori sede che hanno scelto di studiare a L’Aquila in questo momento, per lui il loro gesto è eroico. Il Preside Giovannino Di Tommaso ha elogiato l’iniziativa e guarda con fiducia alla ricostruzione materiale grazie alla ricostruzione del tessuto culturale e sociale promossa dall’Ateneo.
L’opera ha collaboratori illustri quali: il Professor Antonio Pinelli (Università di Firenze) e il Professor Alessandro Angelini (Università di Siena) entrambi docenti, come Maccherini, di Storia dell’Arte Moderna e gli alunni della Facoltà quali Luca Pezzuto, Vincenzo di Gennaro, Marilena Leonetti, Anna Semperlotti.
Pinelli fa una panoramica del libro, composto di 247 pagine e suddiviso in tre blocchi dalla prima metà del 400 circa fino a buona parte del 500.
L’attenzione va al ruolo egemone assunto da L’Aquila nel corso del 400 che la nomina seconda città del Regno di Napoli e in cui convivono istanze economiche ravvisate dai rapporti con Firenze e il resto dell’Europa per il commercio della lana grezza e dello zafferano e per le istanze artistiche.
E’ L’Aquila dell’Amico Agnifili, di Jacopo Notar Nanni e di Pietro Lalle Camponeschi. E la città degli Osservanti dove trova il suo “dies natalis” San Bernardino da Siena e per il quale Giovanni Da Capestrano e San Giacomo della Marca curano l’edificazione della Basilica a lui dedicata.
Personaggio principe della cultura artistica quattrocentesca è sicuramente Andrea De Litio che viene a lasciare la sua impresa piu’ importante alla Cattedrale di Atri. Il Maccherini ha scelto come copertina l’opera della Madonna del Latte.
L’Aquila vive un vero e proprio rinascimento con l’arrivo di Margherita D’Austria per la quale viene organizzata una vera e propria cerimonia di accoglienza con l’ostentazione dei piu’ importanti artisti dell’epoca, una sorta di “pantheon”.
Il Professor Alessandro Angelini è stato docente di Storia dell’Arte Moderna in questa facoltà per sette anni e ricorda il periodo aquilano con tanto affetto.Lui si sofferma maggiormente sul Maestro di San Giovanni da Capestrano studiato attentamente da Luca Pezzuto.
Esalta la scultura in legno e terracotta dipinta aquilana con Silvestro di Giacomo e il Biasuccio che fondano una vera e propria scuola a L’Aquila nell’ultimo trentennio del 400. Parla dell’autore del ciclo di affreschi nella cosiddetta “Cappella Sistina d’Abruzzo”per Sgarbi a San Panfilo di Tornimparte: Saturnino Gatti. L’importanza dell’Aquila sotto il profilo artistico vi fa giungere Raffaello che in bottega realizza la Visitazione per il Branconio, piu’ volte emigrata.
Il Professor Maccherini ha fatto commuovere il pubblico attraverso le sue parole ricche di affetto e stima nei riguardi di Messineo. Non ci sono parole per descrivere questo piccolo e grande uomo che in poco tempo con la sua cultura e il suo amore per i giovani ha conquistato docenti e alunni. Il suo studio-salotto resterà sempre in ognuno di noi.
Francesca Ranieri
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