Haiti: un anno fa il devastante terremoto

Un anno fa, il 12 gennaio 2010, un devastante terremoto colpiva Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo, causando 250 mila morti e innumerevoli sfollati. Sul Paese si è poi abbattuto l’uragano Tomas e ora il colera da settimane miete vittime. L’Unione europea ha denunciato che la situazione si è aggravata e soprattutto l’instabilità politica non permette che gli […]

Un anno fa, il 12 gennaio 2010, un devastante terremoto colpiva Haiti, uno dei paesi più poveri del mondo, causando 250 mila morti e innumerevoli sfollati. Sul Paese si è poi abbattuto l’uragano Tomas e ora il colera da settimane miete vittime. L’Unione europea ha denunciato che la situazione si è aggravata e soprattutto l’instabilità politica non permette che gli aiuti umanitari arrivino a tutti coloro che ne hanno bisogno. Oggi, presente anche Bill Clinton  sarà giornata “di ricordo e raccoglimento” in memoria delle vittime.

«I 4 milioni di bambini di Haiti continuano a subire le conseguenze di una ineguale disponibilità di accesso all’acqua e alle latrine, ai servizi sanitari e scolatici, alla protezione dalle malattie, dallo sfruttamento e dalla scarsa igiene.

Oggi, più di 1 milione di persone – di cui 380 mila bambini – vivono ancora in campi affollati.
Gli aiuti e gli sforzi di ricostruzione degli haitiani e della comunità internazionale sono stati straordinari. Ma il processo di recupero è solo all’inizio».
E’ quanto ha dichiarato il Presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora in occasione del lancio del rapporto “Bambini di Haiti: un anno dopo – La lunga strada dall’emergenza alla ricostruzione” lanciato oggi dall’UNICEF.
“La devastazione massiccia causata dal terremoto ha determinato una straordinaria ondata di solidarietà di privati cittadini in tutto il mondo e promesse fatte dalla comunità internazionale di “ricostruire Haiti meglio di prima”, dichiara Stefano Zannini, Capo-missione di MSF a Haiti.
“Ma la triste realtà odierna è che anche se gli Haitiani cercano di ricostruirsi le loro vite, molte persone rimangono estremamente vulnerabili, specialmente nel momento in cui devono fronteggiare un secondo e ampiamente prevedibile disastro come l’epidemia di colera che fino a oggi ha ucciso 3.600 persone.”
Oggi MSF ha pubblicato un’analisi sul proprio intervento di emergenza a seguito del terremoto e una valutazione delle lacune esistenti nell’assistenza medica di secondo livello che l’organizzazione affronterà nei prossimi mesi. L’intervento di MSF a seguito del terremoto di Haiti e dell’epidemia di colera rappresenta il più grande intervento di risposta a un’emergenza nella storia dell’organizzazione.

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