A Bergamo la grande antologica dedicata all’opera di Mario Sironi, a Roma l’ewolwing art di Eleonora Brigliadori sono le mostre di maggior interesse che si aprono nel week end, che vede anche l’inaugurazione, a Vicenza, di una rassegna-concorso sul design. BERGAMO – In occasione della settima edizione di Bergamo Arte Fiera, prende il via domani l’antologica dedicata a Mario, che diventerà poi itinerante. Realizzata per i 50 anni dalla scomparsa del grande artista sassarese (morto a Milano nel ’61 e sepolto a Bergamo), Omaggio a Sironi presenta un’ottantina di opere, provenienti prevalentemente da collezioni private, tra cui quella del nipote Andrea. Non a caso il 35% dei lavori è inedito, a testimoniare una volta di più la sfortuna critica, condizionata da questioni ideologiche. Solo negli ultimi decenni, anche grazie agli sforzi non indifferenti della gallerista milanese Claudia Gian Ferrari, l’opera di Sironi è stata rivisitata in tutta la sua complessità, dall’adesione al Futurismo alla Metafisica, dalla rifondazione del reale alle grandi decorazioni, più adatte della pittura, secondo l’artista, alla fruizione di massa. Un percorso riproposto anche dalla mostra bergamasca, articolata in tre sezioni: l’illustratore negli anni ’20, i cartoni monumentali del decennio successivo, la pittura tra il 1940 e il 1960. ROMA – L’universo pittorico di Eleonora Brigliadori è in mostra da domani al Complesso del Vittoriano. Intitolata Ewolwing Art, l’esposizione presenta una cinquantina di opere dell’attrice e presentatrice televisiva, realizzate dagli anni ’90 a oggi. Tecniche miste, gioielli in oro o argento, ideati con l’intento di riunire, nell’arte, ciò che all’uomo appare separato tra forma e sostanza. Identificarsi con il proprio operato, e non con la dimensione fisica apparente, secondo la Brigliadori coincide nella scoperta di una nuova relazione tra autore e opera d’arte. Ecco dunque nella mostra romana i mondi interiori, corpi densi di colori, tra draghi, bambini, ali di uccelli e di Angeli che rievocano con cascate di luce, arcobaleni e galassie, le atmosfere iridescenti di uno spirito che si fa materia. E i materiali sono cera, cristallo, pizzo, conchiglie come palazzi incantati, intarsi intrisi di luce. VICENZA – Monumenti incapsulati sotto teca e gioielli a pianta centrale, anelli pieghevoli, diorami da cui si affaccia anche Palladio, lampade da tavolo con basiliche illuminanti, tracce di pavimenti antichi, poesie di poeti estinti, piatti in ceramica e articoli pesantissimi in pietra di Vicenza, ecco alcuni delle opere di design presentate alla mostra-concorso ‘Vicenza citta’ bellissima: souvenir e memorabilià, allestita dal 15 gennaio Casa Cogollo, detta la Casa del Palladio. Esposte complessivamente 44 opere, realizzate da altrettanti artisti o designer, provenienti da tutta Italia, scelti tra tutti coloro, una settantina, che hanno partecipato alle selezioni. La mostra destinata ad essere per ora una sola gara di idee, ha prodotto una grande varietà di soggetti e creazioni, anche ironiche e contemporanee.
Nicoletta Castagni
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