Le istituzioni preposte, coordinate dalla Prefettura dell’Aquila, faranno controlli, sia pure a campione, sugli appalti privati, molto spesso milionari, per la cosiddetta ricostruzione pesante: la misura mira a verificare il buon utilizzo delle risorse pubbliche ma soprattutto a prevenire le possibili infiltrazioni di imprese mafiose. E’ quanto emerso dal summit promosso dal prefetto dell’Aquila, Giovanna Iurato, per fissare alcune norme per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione pesante, quella delle case gravemente danneggiate dal sisma del 2009 e classificate ‘E’. L’incontro è stato interlocutorio: le parti si rivedranno per definire la normativa. Sentori di infiltrazioni soprattutto dopo la scoperta di tracce evidenti della ‘ndrangheta nella ricostruzione post sisma emerse dall’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria che, nei mesi scorsi, condotto un’operazione conclusasi con l’arresto di 34 persone. “E’ la prima volta nella storia che si fanno questi tipi di controlli sugli interventi del privato – ha spiegato il prefetto Iurato -. Proprio per garantire che l’erogazione pubblica di fondi sia finalizzata a ditte aggiudicatarie in regola, trasparenti”. Il prefetto ha sottolineato che “si faranno controlli a campione, per il momento abbiamo 12mila domande, ma il termine scadrà il prossimo 30 giugno e quindi il numero sarà completo e perfezionato”. “Ci stiamo muovendo per fare le cose in maniera seria – ha continuato la Iurato -. Siamo pronti ed attrezzati dal punto di vista psicologico, mentre dal punto di vista normativo abbiamo la terza edizione delle linee guida che sono un grosso punto di riferimento su cui faremo leva”
“La riunione l’abbiamo fatta per definire gli aspetti giuridici della vicenda, un po’ complessi, che permetteranno delle ispezioni”. Così il procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila, Alfredo Rossini, ha commentato il summit per individuare un sistema di controllo per prevenire le possibili infiltrazioni mafiose nella ricostruzione delle abitazioni private, che si è svolto nel pomeriggio all’Aquila. All’incontro ha partecipato, oltre a istituzioni e forze dell’ordine, il magistrato Olga Capasso, sostituto della Direzione Nazionale Antimafia distaccato all’Aquila per rinforzare l’organico che lavora alla prevenzione delle eventuali infiltrazioni mafiose. “Questa è un’attività che era stata organizzata in tempi recenti in maniera da poter fare controlli anche negli appalti di tipo privato che non erano coperti – ha spiegato ancora Rossini -. Questo per permettere controlli nei casi in cui si ipotizzi che il committente, cioé un privato qualunque, possa essere in qualche modo coinvolto da personaggi mafiosi ai quali non può dire di no”. Rossini ha ricordato di aver scritto, dopo il terremoto, al procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, per sostenere l’esigenza di una normativa ad hoc contro le infiltrazioni nell’emergenza e nella ricostruzione. Fatto questo che ha portato al distaccamento della Capasso che però a fine mese finirà il mandato.
Lascia un commento