Diversi italiani, familiari dei dipendenti dell’Eni in Tunisia, si apprestano a lasciare oggi il paese alla volta dell’Italia. Giorni drammatici, mentre, per il Circo Italiano Bellucci da tre mesi in Tunisia, sono bloccati dagli scontri divampati a Sfax, località a 300 km da Tunisi. Dalla Farnesina si apprende che i circa 100 italiani bloccati con il Circo Bellucci hanno trascorso una notte tranquilla. In un comunicato stampa del Circo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno si legge: “Non ci sono i presupposti per continuare il tour, il nostro agente è scappato, siamo in balia della rivoluzione civile, chiediamo all’ambasciata italiana e al ministro Frattini di farci tornare a casa. Ci sono bambini piccoli, alcuni neonati, e non possiamo rimanere a rischiare la vita in Tunisia. Per il momento siamo sotto sequestro di questa brutta situazione. Fino a ieri – racconta Attilio Bellucci – avevamo la protezione della polizia, ma quando è scappato il presidente è scappata anche la polizia. Da ieri gruppi di persone cercano di attaccarci per saccheggiare il circo e siamo stati colpiti anche da spari di lacrimogeni, addosso a noi e agli animali. Nel circo Bellucci ci sono circa 70-80 persone: Abbiamo sei bambini, la più piccola di 3 mesi, il più grande di 11 anni. E stiamo finendo il cibo, perchè qui ormai tutto è chiuso e non ci sono più pane, acqua, latte. Ieri ci siamo procurati due chili di latte in polvere, pagando la polizia che ha fatto aprire una farmacia. Ora però non sappiamo più cosa fare”.
Attilio Bellucci ha chiesto alla Farnesina di mettere a disposizione una nave per riportare in Italia la compagnia e gli animali al seguito.
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