L’Italia è sconvolta ed indignata dallo scandalo Ruby-Berlusconi. Il Vaticano nella vicenda ‘notti ad Arcore’. “La Chiesa – dice il segretario di Stato cardinal Bertone spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità”. E intanto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sottolinea che ‘si richiedono alle forze politiche, alle forze sociali, e a ogni cittadino, maggiore consapevolezza e sobrieta’ nei comportamenti individuali e collettivi”.
Le accuse del presidente del Consiglio ai pm di Milano che lo hanno messo sotto inchiesta “rischiano di mettere seriamente in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. Il presidente dell’Anm Luca Palamara, in un’intervista a Sky, torna a parlare di “attacchi inaccettabili”.
Dieci milioni di firme “per mandare a casa Berlusconi”. E’ l’obiettivo che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, annuncia a Repubblica Tv spiegando che “serve una mobilitazione popolare per chiudere con questa situazione che blocca il Paese sui problemi del premier. “Offriamo questa occasione – afferma Bersani annunciando la raccolta di firme – a tutti i cittadini che non ne possono più”. Intanto, spuntano nuovi documenti bancari tra il materiale definito “molto interessante” e sequestrato nel corso delle perquisizioni di venerdì scorso nell’ambito dell’inchiesta della Procura milanese sul caso Ruby e nella quale il presidente del Consiglio Berlusconi è indagato per concussione e prostituzione minorile. E intanto le ragazze che abitano nel residence Olgettina e che avrebbero partecipato alle cene e alle feste ad
Arcore hanno ricevuto una lettera dall’amministratore del condominio con la quale vengono invitate ad andarsene entro otto
giorni perché la loro presenza danneggerebbe l’immagine di decoro dello stabile.
E’ attesa per oggi la comunicazione con cui la difesa del premier , spiegherà alla Procura che il presidente del Consiglio non si sottoporrà ad
interrogatorio perché i pm milanesi non sono competenti ad indagare sulla vicenda. La comunicazione conterrà le ragioni già anticipate nel videomessaggio del premier. In sostanza, perché la competenza ad indagare non è dei pm milanesi ma del Tribunale dei Ministri.
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