Si è tenuta oggi presso la Caritas dell’Aquila la Santa Messa solenne, officiata da Mons. Giuseppe Molinari e Mons.Giovanni D’Ercole, in memoria di San Francesco di Sales, dottore della Chiesa e patrono dei giornalisti. Tra i presenti: il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, dott. Stefano Pallotta, e l’Ispettore dell’opera Salesiana Don Alberto Lorenzelli e i giornalisti delle redazioni aquilane.
Nell’omelia, dopo un breve commento al Vangelo del giorno, è stata ricordata la figura di San Francesco, il quale ha avuto un ruolo importante nella società e nella chiesa.
Nacque nel 1567 nel castello di Thorens, in Savoia (Francia), da una nobile famiglia. Ricevette un’accurata educazione culminata con gli studi universitari di giurisprudenza a Parigi e a Padova. Nel corso della sua frequentazione accademica si interessò alla teologia e iniziò la sua vocazione sacerdotale. Divenne Vescovo di Ginevra. Fu apprezzato direttore di spirito. Morì a Lione (Francia) il 28 dicembre 1622. Nel 1655 fu dichiarato santo e nel 1877 proclamato dottore della Chiesa.
Dal 1923 è patrono dei giornalisti cattolici e di quanti operano con mezzi di comunicazione di massa, per il fatto che egli stesso si adoperò in tal senso inventando quello che oggi possiamo chiamare “volantinaggio”: scriveva infatti dei messaggi religiosi su dei foglietti, che poi provvedeva a far scivolare sotto gli usci delle abitazioni, o incollandoli ai muri. Visse la sua vita in pienezza nel ministero sacerdotale e il 18 dicembre 1602 Francesco fu consacrato vescovo.
Scelse di essere un vescovo povero: casa in affitto, servitù ridotta all’indispensabile, mensa frugale.
Fu soprattutto uomo di preghiera.
Negli ultimi anni della sua vita Francesco compose due libri che lo avrebbero consacrato Dottore della Chiesa. L’Introduzione alla Vita Devota e il Trattato dell’Amore Divino, due “poveri libretti”, come li definiva Francesco, che furono insieme un prodigio di sintesi e di novità.
Ai giornalisti – che oggi sembrano puntare di più sull’apparire – è rivolto il monito di San Francesco di Sales: “Cercate le virtù migliori, non quelle più appariscenti”.
L’ invito ad un giornalismo etico è stato oggi rivolto a tutti i giornalisti. Più “umanità” nello svolgere la professione giornalistica e di ricordarsi che dietro ai fatti e ai numeri ci sono sempre delle persone.
I confini tra informazione, propaganda e pubbliche relazioni oggi sono sempre molto labili.
Libertà di stampa, centralità dei fatti concreti, attenzione ai più deboli, serietà e verità dei contenuti dell’informazione, importanza del ruolo dei giornalisti: questi, dunque, i temi principali di questa giornata dedicata al giornalismo.
“L’io che si rivolge al tu, per creare uno spazio dialogico. L’uomo è relazionalità, come diceva Wojtyla, prima che razionalità”. Specchio di valori evangelici e strumenti di comunione reale fra tutti i componenti il popolo di Dio, come diceva il Concilio Vaticano II.
I media cattolici dovrebbero eccellere nella rappresentazione della realtà, sfidando sul campo i media commerciali, solo così potrebbe essere salvaguardata la cultura delle professioni dei giornalisti e dei comunicatori e la loro funzione di servizio alla comunità.
Luisa Stifani
Foto: Manuel Romano
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