Stop nonnismo, ma 11 molestie sessuali

La piaga del nonnismo nelle Forze armate di soli professionisti è stata praticamente debellata, ma il crescente numero di donne in uniforme mette la Difesa di fronte ad un fenomeno nuovo, seppure allo stato dalle dimensioni non preoccupanti: quello delle molestie sessuali. Sono stati 11 i casi registrati nel 2009, secondo l’ultima “Relazione sullo stato […]

La piaga del nonnismo nelle Forze armate di soli professionisti è stata praticamente debellata, ma il crescente numero di donne in uniforme mette la Difesa di fronte ad un fenomeno nuovo, seppure allo stato dalle dimensioni non preoccupanti: quello delle molestie sessuali. Sono stati 11 i casi registrati nel 2009, secondo l’ultima “Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell’organizzazione delle Forze armate”, consegnata in questi giorni dal ministero della Difesa al Parlamento. Nell’anno preso in esame si è verificato un solo caso di nonnismo che ha interessato due volontari in ferma annuale dell’Esercito (autore e vittima). Il responsabile è stato segnalato all’autorità giudiziaria e, poi, è stato posto in congedo illimitato per scadenza della ferma prefissata. Nel 2009 c’é stato anche un caso di “abuso d’autorità contro inferiore”, commesso da un caporal maggiore scelto nei confronti di 15 caporali in ferma annuale. Si tratta di un atto che, seppure paragonabile al nonnismo, non può essere assoggettato alla disciplina prevista per questo fenomeno perché la normativa qualifica come ‘atti di nonnismo’ solo quelli compiuti da militari più anziani nei confronti dei più giovani, ma con lo stesso grado, o appartenenti allo stesso corso o blocco. C’é infine stato un “atto di vessazione” (uno “scherzo lieve”, anche questo non configurabile come nonnismo) compiuto nei confronti di un allievo ufficiale afgano da parte di tre graduati dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, ‘coadiuvati’ da un militare dello stesso reparto e da altri 5 dello Squadrone Cacciatori di Sardegna. Anche per questo caso è stata interessata l’autorità giudiziaria. Tornando al nonnismo vero e proprio, l’unico caso registrato nel 2009 conferma che il fenomeno è ormai di fatto scomparso: dai 153 casi segnalati ancora nel 2000, il numero è sceso progressivamente e nel 2006, 2007, 2008 non si è avuto nessun episodio. Questo, rileva la Difesa, “a dimostrazione della risoluta azione di vigilanza posta in essere quotidianamente da tutti i livelli della catena di comando per prevenire e scoraggiare qualsiasi atto di prevaricazione e di vessazione”. Un’azione di vigilanza che ora le Forze armate stanno mettendo in atto anche nei confronti di tutti quei “fatti e situazioni riconducibili al mobbing e alle molestie sessuali”, fenomeni sostanzialmente nuovi per il mondo militare e che vengono “attentamente monitorati”, “allo scopo di fornirsi di idonei mezzi di salvaguardia e contrasto tesi sia alla miglior efficienza delle strutture che alla tutela del personale”. Nel 2009 sono stati segnalati un caso di mobbing e ben 11 di molestie sessuali, tutti all’esame della magistratura. La Relazione consegnata dal ministero della Difesa al Parlamento non entra nel merito dei singoli episodi, sui quali non vengono forniti particolari. Si sottolinea però che su questi fenomeni deve esserci particolare attenzione, considerato soprattutto che il numero delle donne nelle caserme è in continuo aumento. E dunque, si legge, “seppure il fenomeno del nonnismo sembra debellato, si ritiene che l’azione di prevenzione e di contrasto contro qualsiasi episodio di sopraffazione fisica e morale all’interno delle strutture militari continui con livelli di attenzione elevati, in modo da cogliere sul nascere anche altre forme di comportamenti devianti (con particolare attenzione all’aspetto relativo alle molestie sessuali), direttamente connessi ad una sempre maggiore presenza di personale femminile nelle Forze armate”.

Vincenzo Sinapi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *