La Russia è ancora una volta in lutto, per un attacco kamikaze compiuto oggi pomeriggio all’aeroporto di Mosca-Domodedovo, il più grande del Paese, che ha causato la morte di 31 persone ed il ferimento di 131 individui. L’aeroporto Domodedovo, situato a 40 km a sud est dal centro, è il più grande scalo civile della capitale, con una stima di circa 22.25 milioni di passeggeri transitati nel 2010. . Al momento della strage nello scalo erano appena atterrati voli da Dusseldorf, Vienna, Urgada. I testimoni hanno parlato di uno scoppio improvviso, accanto al caffè Asia, hanno visto i corpi cadere a terra, insanguinati. In alcuni casi si sono salvati solo per qualche metro. Nelle modalità gli inquirenti vedono la inequivocabile firma dei militanti fondamentalisti islamici che si battono per creare un “emirato” indipendente nella regione russa del Caucaso settentrionale. Il presidente Dmitry Medvedev ha promesso di dar la caccia e punire chi sta dietro a questo ultimo attentato. Il Cremlino ha detto che Medvedev, che ha definito l’insurrezione nel nord del Caucaso la più grande minaccia alla sicurezza della Russia, ha rinviato un viaggio a Davos in Svizzera per il forum internazionale economico. L’indice borsistico russo Micex ha perso quasi il 2% dopo la notizia dell’esplosione, verificatasi nell’area ritiro bagagli dell’aeroporto Domodedovo di Mosca alle 14.32 italiane. Il presidente in carica dell’Osce (Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa), il ministro degli Esteri lituano Audronius Azubalis, ha rivolto “le più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e augurato ai feriti una pronta guarigione. Non può esserci giustificazione per un brutale attacco contro civili innocenti”. Dura e ferma condanna anche dal nostro ministro Frattini, mentre Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha definito “odioso” l’attentato e ha parlato di un atto di terrorismo “barbaro e vile”. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha parlato della spia luminosa di “un atto barbaro” e ingiustificabile. “E’ con costernazione che ho appreso la notizia dell’attentato all’aeroporto di Mosca, dove tanta gente ha perso la vita”, ha dichiarato Westerwelle in un comunicato, “Condanno questo omicidio crudele nel modo più energico”. Dal 2002 si tratta del nono attentato nella capitale Russa, il più grave dei quali nel marzo 2010, quando due attentatrici suicide del Dagestan, si fecero saltare in aria nella metropolitana uccidendo 40 persone. E numerosi altri attentati sono avvenuti negli ultimi anni anche in altre aree della Russia, soprattutto per l’annosa disputa sulla Cecenia. L’episodio più terribile è certamente la carneficina nel teatro Dubrovka di Mosca, che il 26 ottobre 2002 concluse nel peggiore dei modi un sequestro iniziato tre giorni prima. In quella occasione morirono i 41 guerriglieri del commando ceceno ma anche 129 ostaggi: ad ucciderli furono i gas usati dalle forze speciali della polizia per favorire il blitz. L’ultimo attentato si è verificato il 31 agosto 2004, quando una donna kamikaze si fece esplodere all’entrata della stazione Rizhskaya della metropolitana: le vittime furono dieci, 51 i feriti. Intanto, secondo le agenzie russe i servizi di intelligence del paese erano stati avvertiti una settimana fa che i terroristi preparavano una strage con kamikaze. Ma una città di dodici milioni di abitanti è difficile da difendere e a ogni esplosione di violenza suicida si scopre sempre più vulnerabile e vicina alla polveriera caucasica.
Carlo Di Stanislao
Lascia un commento