Gino Mario Arena nasce a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, il 10 aprile 1938. Sotto il segno dell’Ariete. Segno di fuoco il suo, che ne fa un uomo fiero, dalla forte personalità, forgiata anche dalle cose della vita. Trascorre la sua infanzia in uno dei periodo più difficili della storia italiana. Apparentemente duro ed introverso, Gino nasconde dentro di sé un animo poetico, che lo avvicina alla musica.
Impara, da autodidatta, a suonare la chitarra, magico strumento che lo accompagnerà nel suo cammino dall’adolescenza all’età adulta. Poi, la dura decisione, a diciannove anni, di lasciare i suo paese per andare a cercar fortuna all’estero. Lui e la sua chitarra toccano Francia, Germania, Olanda, Spagna e Marocco. Poi, nel 1969 il ritorno in Italia, in un momento particolarmente prolifico e denso di avvenimenti musicali.
In quel periodo, i più famosi artisti italiani che venivano in Abruzzo, si appoggiavano alle migliori orchestre locali. E Gino era con loro, presente, ad accompagnare le loro voci, con la sua chitarra. Nilla Pizzi, Aurelio Fierro, Tony Santagata e Giovanna sono soltanto alcuni nomi… Un turbinio di flash, di parole, di volti, di canzoni.
Negli anni 60, ha suonato con l’orchestra di Cesare De Cesaris, uno dei precursori del genere folk, primo a portare sulle piazze spezzoni di balletti e varietà, autore del brano “E pe cantà ci vuleva Zì Nicola”. La cittadina di Francavilla al Mare, organizzava in quegli anni, un festival tutto dedicato ai bambini. Walter Pattara, figura molto amata e stimata dai francavillesi, ne era l’organizzatore. Gino, insieme all’amico Adriano Imbastaro, aveva l’arduo compito di “far cantare” questi piccoli artisti, cercando di instradarli sulla giusta…intonazione.
Ma Gino ha un altro lato della sua personalità che vale la pena conoscere: la modestia che lo ha sempre reso un po’ schivo e lo ha portato a non vantarsi mai delle sue “imprese”. Un uomo e la sua passione per il mare… Gino il pescatore. Gino il poeta pescatore. Questa passione ha visto nascere bellissime poesie dedicate al suo mare, al suo paese, alla sua gente.
Poesie che lasciano trapelare tutto l’amore che il “poeta pescatore” ha per la sua terra e la sua famiglia. L’amore per il mare che è spazio infinito dove perdersi nei ricordi. Poesie che con la sua chitarra ha trasformato in canzoni. Brani pieni di allegria, talvolta velati di malinconia, ma storie vere, vita vissuta, vere come lui.
Lui che ha in sé la solarità che lo porta a star bene in compagnia, ma anche la propensione a star bene con se stesso, quando cerca rifugio ed ispirazione tra il mare e i monti d’Abruzzo. Ora le sue poesie-canzoni sono raccolte in un Cd, “Lu pescatore”, pubblicato da Gallirecords, casa discografica abruzzese, e cominciano a diventare patrimonio culturale diffuso in Abruzzo. E anche fuori dai nostri confini. Questa volta il talento di Gino emigra sotto altra forma.
Laura Barocci
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