Mourinho da Oscar per 2010, Italia mi ha migliorato

Un anno fa, agli Oscar dell’Aic, era protagonista in platea. Ora, alla festa di quel calcio italiano da cui è scappato dopo aver vinto tutto, José Mourinho si presenta in un videomessaggio. I calciatori sono andati in controtendenza con i tecnici del campionato e lo hanno votato come miglior allenatore del 2010. E, assieme a […]

Un anno fa, agli Oscar dell’Aic, era protagonista in platea. Ora, alla festa di quel calcio italiano da cui è scappato dopo aver vinto tutto, José Mourinho si presenta in un videomessaggio. I calciatori sono andati in controtendenza con i tecnici del campionato e lo hanno votato come miglior allenatore del 2010. E, assieme a lui, non poteva che essere l’Inter la trionfatrice di una serata che ha dato non poche soddisfazioni anche ad Antonio di Natale. Se Diego Milito è stato scelto come miglior giocatore assoluto e miglior straniero, l’attaccante dell’Udinese si è aggiudicato il titolo di miglior italiano e di miglior cannoniere, oltre a vincere il premio fair play. Il tecnico portoghese ha ringraziato, spiegando che la serie A lo ha aiutato a migliorare. L’Inter è stata ovviamente la squadra dell’anno, anche perché Julio Cesar è stato scelto come miglior portiere e Samuel come miglior difensore, pur se ex equo con Giorgio Chiellini. Ma il più atteso fra i premiati non poteva non essere Mourinho: la sua assenza a Milano era annunciata, ma è bastato un videomessaggio per attirare su di sé tutta l’attenzione della serata. Così, tra un finto pacco con un paio di manette inviato da Madrid all’arbitro Tagliavento e una serie di premi ritirati dai giocatori dell’Inter, tutti aspettano di sentire di nuovo la voce del portoghese. “Per me è fondamentale avere rispetto e ammirazione dai miei giocatori e ora ho l’impressione di averli anche anche dai miei avversari”, ha spiegato José, ammettendo che “se il campionato italiano è così bello e difficile, il merito è loro e degli allenatori bravi che lavorano in serie A”. “Per questo – ha concluso – ho imparato tanto: la serie A è difficile e lo vedo adesso che sono fuori. La difficoltà del campionato italiano mi ha aiutato a diventare più bravo”. In mezzo a tanto nerazzurro, spunta Antonio Di Natale: “A 33 anni per me è un onore essere votato dai miei colleghi”. Alla sua 14/a edizione, per dirla con il presidente dell’Aic Sergio Campana, gli Oscar sono “una festa del calcio, che fa dimenticare qualche tensione della domenica”. Ma è difficile non pensare alla corsa verso lo scudetto. Edinson Cavani vince il premio di giocatore rivelazione e assicura che il suo Napoli “non si pone limiti: affrontiamo domenica dopo domenica e alla fine vedremo chi vincerà il campionato”. Sulla questione non ha dubbi Julio Cesar: “Di sicuro vince l’Inter”. Mentre lo juventino Giorgio Chiellini, abbondantemente fischiato dalla platea milanese, ha molte meno certezze: “Vince la Juve – e poi frena -. Realisticamente so che è difficile, qualche situazione ci ha scombussolato i piani”. Intanto il bianconero è miglior difensore assieme all’interista Samuel. “Non c’é problema anche se è la prima volta che ricevo un premio in Italia e va bene così”, sorride l’argentino che, messo ko da un brutto infortunio al ginocchio, spera “di tornare a giocare prima della fine della stagione”. Non pensa ancora allo scudetto ma lo farà in futuro Javier Pastore, il miglior giovane del 2010. “Non credevo di fare subito così bene in Italia. Il sogno – ammette – è giocare in una grande squadra, ma ora è giusto restare al Palermo per crescere”.

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