Un omicidio che potrebbe essere stato pianificato, un’inchiesta che avrebbe subito continui depistaggi, uno dei protagonisti – Michele Misseri – che sarebbe vittima di pressioni psicologiche da parte dei famigliari: questo lo scenario ricostruito dai giudici del Tribunale di Taranto per il delitto di Sarah Scazzi.
Tutto è contenuto in 28 pagine nelle quali i giudici hanno motivato ieri il loro ‘no’ alla scarcerazione di Sabrina Misseri, rigettando l’appello presentato dai difensori contro la decisione con la quale il 22 dicembre il gip Martino Rosati aveva respinto l’istanza di scarcerazione per l’indagata.
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