A Roma i documenti originali e inediti di Caravaggio che ne sconvolgono, dopo secoli, la biografia, a Milano i capolavori stravaganti dell’Arcimboldo, sono le mostre di rilievo del week end, che vede anche l’apertura, a Brescia, di una rassegna dedicata a Matisse, riletto nel segno di Michelangelo. Roma – Documenti inediti, come quello, preziosissimo, che attesta il suo arrivo a Roma a 25 anni invece che a 20 (sconvolgendone così la biografia), aneddoti, ricostruzioni, ma anche i suoi capolavori e quelli dei contemporanei: Caravaggio torna al centro di una grande mostra allestita da domani a Sant’Ivo alla Sapienza, sede dell’Archivio di Stato. Intitolata Caravaggio a Roma. Una Vita dal Vero, l’importante esposizione ripropone i materiali originali, restaurati in occasione delle celebrazioni del IV centenario della morte del Merisi e si configura come una sorta di detective story, un’indagine sul campo da cui emerge la vita vissuta dall’artista lombardo attraverso le sue parole, gli incontri, le numerose relazioni, gli episodi sconosciuti o controversi avvenuti durante il soggiorno romano (1595-’96-1606). Di particolare interesse i fogli originali inediti che attestano l’arrivo di Michelangelo Merisi nella città eterna all’età di 25 anni (e non a vent’anni come finora creduto riaprendo quindi il dibattito sulla sua precedente e ancora ignota produzione) e la sua sistemazione presso la bottega di un pittore siciliano, Lorenzo Carli, che viveva con la moglie e i figli in via della Scrofa. Milano – Palazzo Reale da oggi dedica una grande esposizione all’Arcimboldo, artista stravagante quanto celebre presso le corti europee del ‘500. Influenzato da Leonardo, soprattutto per i ”disegni grotteschi”, con cui il maestro focalizzava i suoi studi sulla fisionomia, Giuseppe Arcimboldi sviluppò all’eccesso tali suggestioni, diventando famoso soprattutto per avere raffigurato teste umane composte da assemblaggi di frutta e ortaggi. Molto apprezzato alla corte viennese degli Asburgo, dopo la sua morte fu a lungo dimenticato, per essere poi riscoperto solo nel primo ‘900 quale singolare precursore del Surrealismo. L’importante antologica espone capolavori provenienti dalla Pinacoteca del Kunshistorisches Museum di Vienna, ma anche da Monaco, Madrid, Stoccolma, New York e dal Louvre. Brescia – Si intitola Matisse. La seduzione di Michelangelo l’importante rassegna che, da domani al Museo di Santa Giulia, rilegge l’opera del più enigmatico degli artisti moderni alla luce del genio di Michelangelo, in cui trovano conferma le sue scelte rivoluzionarie: la ricerca sul colore, sul rapporto tra linea e volume, tra scultura e pittura. Secondo la tesi dei curatori, riecheggiano in Matisse gli stessi interrogativi che avevano determinato l’arte del Buonarroti, inducendolo a definire nelle gouache decoupé una nuova forma di estrema sintesi, a tutt’oggi insuperata, tra scultura e colore. Oltre 150 opere del maestro francese declinano, attraverso un itinerario tra pittura, scultura, disegno, litografia e grandi libri d’arte, il percorso di Matisse verso l’essenza della forma.
Nicoletta Castagni
Lascia un commento