È stato presentato oggi nella Sala Giunta del Comune dell’Aquila “Bussola Famiglia”, il progetto promosso da Save the Children, che sarà realizzato dall’Associazione Focolare Maria Regina, per il sostegno psico-sociale a bambini, adolescenti e famiglie resi più vulnerabili a seguito del terremoto del 6 aprile 2009.
Sono intervenuti alla conferenza il sindaco di L’Aquila Massimo Cialente, l’assessore alle politiche sociali del Comune di L’Aquila Stefania Pezzopane, il Direttore Generale Save the Children Italia Valerio Neri, la professoressa Monica Mazza, della facoltà di psicologia dell’Università di L’Aquila, il neuropsichiatra infantile Renato Cerbo, il direttore del Centro servizi per il volontariato di L’Aquila Concetta Trecco e il coordinatore del progetto “Bussola Famiglia” Andrea Bollini.
Il progetto ha il Patrocinio del Comune di L’Aquila e del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di L’Aquila ed è condotto in collaborazione con l’Azienda Asl e la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di L’Aquila.
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Dopo quasi due anni il terremoto che ha colpito il capoluogo abruzzese continua a dispiegare i propri effetti sulla popolazione. Nell’area interessata dal sisma sono tuttora molto evidenti i segnali di un diffuso disagio da parte dei minori – bambini e adolescenti – e dei nuclei famigliari nel loro complesso.
Le condizioni di difficoltà economica o di altra natura di molte famiglie coinvolgono il minore, che ne percepisce appieno la sofferenza. Come emerge dal Piano di intervento e ricostruzione sociale del comune di L’Aquila presentato a fine 2010, è notevole l’incremento della domanda di assistenza materiale per perdita del lavoro dei genitori registrato di recente. A quella data solo il 10% delle attività del centro storico di L’Aquila era stato riattivato. Numerosi inoltre i casi di famiglie cadute in condizioni di povertà che manifestano anche crolli psicologici e relazionali – rendendo inadeguata la genitorialità – mentre aumenta il numero delle famiglie monoparentali.
Ancora più preoccupante il perdurare di elementi di disagio specifici dei minori. In base ai dati forniti dal Piano, nell’ambito dei 5.221 nuclei famigliari accolti nei MAP e Progetto CASE nel comune di L’Aquila, i minori nella fascia di età 0-17 anni sono 2.778, pari al 18,54% della popolazione complessiva residente nellenew town.
In base a una ricerca dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma del 2010 che ha preso in esame 1.886 bambini, sono ancora molti i minori che rivivono ogni giorno il trauma del terremoto. In particolare il 5,4% dei bambini nella fascia di età 3-5 anni e il 6,6% di quelli in età 6-14 anni presentano tuttora disturbi legati all’ansia, come mancanza d’attenzione e lamentele somatiche. Tali cifre corrispondono mediamente al doppio della percentuale registrata nelle altre tre province abruzzesi. Ulteriormente accentuato il dato relativo alla sindrome post-traumatica da stress, che colpisce il 7,1% dei ragazzi aquilani (6-14 anni), il triplo rispetto alle altre province.
A tali dati si aggiungono il decremento di 700 alunni nel numero di iscrizioni nelle scuole di L’Aquila fra l’anno scolastico 2010-2011 e quello precedente (sono state 1.339 in meno in tutta la provincia) e la riapertura di soli 5 asili nido rispetto ai 12 aperti prima del terremoto. L’assenza di luoghi di socializzazione per l’infanzia e l’adolescenza, la mancanza di spazi disponibili nelle abitazioni e quindi la necessità di studiare in ambienti promiscui contribuiscono poi a spiegare le difficoltà di apprendimento e didattiche dei bambini residenti nei MAP e nel Progetto CASE.
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“Save the Children è attiva a l’Aquila dalle ore successive al sisma e da allora non ha mai smesso di aiutare i bambini e gli adolescenti a fronteggiare e superare il trauma e l’enorme cambiamento di vita procurato dal terremoto”, spiega Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “A tutt’oggi il ritorno alla normalità non può dirsi avvenuto. Molti minori sono ancora emotivamente provati, così come d’altra parte i genitori che fanno i conti con situazioni economiche, lavorative e abitative difficili. Per questo Save the Children ha deciso di avviare il progetto Bussola Famiglia con l’Associazione Focolare Maria Regina e la collaborazione determinante della Asl e dell’Università di L’Aquila e il sostegno e compartecipazione delle istituzioni locali, Comune e Provincia”.
Obiettivo del progetto è duplice: fornire una risposta immediata alle difficoltà emotive e psicologiche dei bambini e delle famiglie promuovendone la resilienza, cioè la capacità di recupero. Di formare risorse locali, come i tutori di resilienza, in grado di far fronte a eventuali future emergenze e di preparare i bambini e la popolazione ad esse.
“La ricostruzione umana è una delle emergenze post terremoto”, ha commentato l’assessore alle politiche sociali Stefania Pezzopane. “Il progetto di Save the Children con l’Associazione Focolare Maria Regina, che punta sul sostegno ai bambini e alle famiglie, si sposa perfettamente con il principio che ha ispirato il piano di infrastrutturazione sociale del Comune dell’Aquila. Ripensare all’offerta dei servizi sociali, partendo dalle nuove necessità delle famiglie, dopo il 6 aprile. Le giovani generazioni svolgono un ruolo centrale perchè a loro è affidato il compito di traghettare la comunità verso la rinascita della società. Pertanto è dai più giovani che bisogna ripartire”.
Il progetto “Bussola Famiglia” si articola in due attività principali. Un servizio di supporto psico-educativo per le famiglie e i bambini – in collaborazione con la Asl di L’Aquila – attraverso un modello nuovo di assistenza che prevede: percorsi psicologici ed educativi per il rafforzamento delle risorse familiari, supporto psico-educativo individualizzato per bambini con disagi legati a stress familiari, sostegno psico-educativo individualizzato per le famiglie aquilane con stress multipli e incontri con gruppi di famiglie per lo sviluppo della resilienza. L’equipe del servizio è coordinata, per la parte scientifica, dal dottor Renato Cerbo, neuropsichiatria infantile, Uoc di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda Asl di L’Aquila, e si compone di tre psicologi e un counselor. Le famiglie potranno accedere al servizio sia direttamente, sia tramite i servizi sociali territoriali, i consultori familiari, le scuole e le associazioni di volontariato. Saranno circa 110 le famiglie che prenderanno parte al progetto, per un totale di circa 200 minori.
“Bussola Famiglia” prevede poi la formazione di volontari tutori di resilienza – inizialmente 20 – una nuova risorsa a livello locale per operatori volontari e figure professionali appartenenti alle organizzazioni del Terzo Settore, per il sostegno psico-sociale alle famiglie vulnerabili colpite dal terremoto. La resilienza è la capacità di riprendersi, mettendo in pratica azioni preventive ed efficaci al fine di rispondere con tempestività e capacità alle difficoltà impreviste. Il tutore della resilienza avrà quindi il compito di aiutare tutta la comunità a riprendere stabilità dopo la calamità, attraverso la realizzazione di azioni importanti e consapevoli, in collaborazione con i cittadini e le organizzazioni del Terzo Settore locale.
Nell’ambito del progetto, con l’aiuto di un gruppo di esperti e della facoltà di psicologia dell’Università di L’Aquila, saranno inoltre elaborate delle “Linee guidaper gli interventi di emergenza umanitaria a sostegno dei bambini”.
“L’obiettivo di questo documento a cui stiamo lavorando con molto impegno risponde alla volontà di Save the Children di contribuire anche sul più lungo periodo e a livello nazionale alla preparazione e prevenzione delle emergenze”, spiega ancora Valerio Neri. “Le linee guida si ispireranno a documenti internazionali e all’esperienza sul campo a L’Aquila e intendono fornire a tutti gli operatori impegnati in un’emergenza delle indicazioni specifiche sui bambini e gli adolescenti e su come aiutarli in situazioni d’emergenza. Dopo la validazione degli esperti, le linee guida saranno proposte alle istituzioni nazionali e locali e alle organizzazioni del Terzo Settore impegnate nella gestione di attività legate all’infanzia, all’adolescenza e alle famiglie”.
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Save the Children è intervenuta all’Aquila e nell’area limitrofa sin dalle ore immediatamente successive alla forte scossa del 6 aprile 2009, attivando progetti per i bambini e gli adolescenti aquilani sia durante la prima emergenza – allestendo 4 spazi a misura di bambino in altrettante tendopoli – sia sulla costa abruzzese con l’apertura di un centro per le famiglie. Nel 2010 inoltre Save the Children ha promosso la nascita dell’Associazione il Cantastorie che ha avviato alcuni centri aggregativi per giovani.
Save the Children è tuttora impegnata in favore di molti minori, con attività nelle scuole dell’aquilano: in particolare è presente in 7 istituti di ogni ordine e grado con attività laboratoriali che stanno coinvolgendo circa 1.000 tra bambini e adolescenti, e la radio Good morning L’Aquila. Ad oggi sono in tutto 2.600 i minori colpiti dal sisma seguiti e aiutati da Save the Children, grazie al generoso sostegno di singoli individui e di importanti aziende come Sisal e Ikea.
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