L’intera squadra Morandi sale agli onori degli altari.
Stanotte si è concluso il Festival della Canzone Italiana con Cifre che non si vedevano dai tempi d’oro del Festival. Sul palco dell’Ariston sono saliti i dieci big che erano rimasti in gara dopo le due eliminazioni di venerdì, di Pezzali e Tricarico, con un meccanismo misto di televoto, voto orchestra e “golden share”, le preferenze dei giornalisti della sala stampa dell’Ariston hanno determinato i tre finalisti.Solo dopo questa prima scrematura è intevenuto il televoto a proclamare il vincitore Vecchioni con la canzone “Chiamami ancora amore”, dedicata dal vincitore a tutti gli italiani, al secondo è Emma ed i Modà, con la canzone “Arriverà” , il terzo classificato di questa 61esima edizione del Festival è Al Bano, con la canzone “Amanda è libera”.L’ospite musicale è stata la beniamina dei giovanissimi, la canadese Avril Lavigne, che ha in uscita per l’8 marzo un nuovo progetto discografico dal titolo “Goodbye Lullaby”, che prova a tenersi il potere assoluto nel campo del pop punk per teen-ager.L’esibizione della cantante è stata preceduta a sorpresa dalla presenza di Massimo Ranieri che ha cantato insieme a Luca e Paolo, i veri mattatori delle 5 serate. Massimo Ranieri ha poi duettato con Morandi ripercorrendo alcune delle loro più celebri canzoni e cantando insieme al pubblico la canzone simbolo del Festival di Sanremo, “Volare” del grande ed indimenticabile Domenico Modugno
A Morandi l’esperienza del Festival è piaciuta moltissimo tanto da ammettere in sala stampa, all’Ariston: “fare il bis? Questa esperienza mi è piaciuta talmente tanto che se Mazza mette lì il contratto, lo firmo subito”. E il direttore di Rai1 Mazza interviene “Ne parliamo la prossima settimana”.
Sul palcoscenico dell’Ariston è stato anche annunciato il nome dell’artista che rappresentera’ l’Italia all’Eurovision Song Contest (ESC), l’Eurofestival di un tempo, concorso musicale e canoro internazionale, nato nel 1956 e ispirato proprio al Festival di Sanremo. L’artista scelto è stato il vincitore della sezione giovani, Raphael Gualazzi.
È un Festival che sarà ricordato anche come il più “marxista” della storia. Nella mente dei telespettatori restereranno impresse le straordinarie emozioni patriottiche di Benigni, la parodia su Berlusconi e Fini e l’immagine di Antonio Gramsci. Mai prima d’ora, una gigantografia del padre del Partito Comunista Italiano era stata per così tanto tempo presente su Rai1 a sfondo dell’intensa lettura “Odio gli indifferenti” fatta da Luca e Paolo.
In questa edizione, grazie, ai“comici” è stata riportata l’attenzione degli italiani su quel bene inestimabile che ci fa sentire parte di una identità nazionale di cui tutti dobbiamo sinceramente essere orgogliosi.
Luisa Stifani
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