Il governo illustrerà domani al Senato i motivi che l’hanno spinto ad approvare definitivamente il testo sul fisco municipale, a dispetto del mancato parere della commissione bicamerale, e provocando la ‘bocciatura’ da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo rammenta il ‘Sole 24 Ore’ di oggi sottolineando che il voto di Palazzo Madama dovrebbe arrivare già mercoledì, mentre la prossima settimana il governo farà le sue comunicazioni sul decreto a Montecitorio.
La partita del fisco municipale – rileva l’articolo – potrà chiudersi entro metà marzo, a prescindere dall’esito delle votazioni, che comunque non dovrebbero riservare sorprese. Se il passaggio al Senato non presenta problemi, anche a Montecitorio i numeri per la maggioranza ci sono, tanto più dopo le diserzioni all’interno di Futuro e libertà. In ogni caso, anche se alla Camera il voto sul decreto dovesse essere sfavorevole o andare per le lunghe, ciò non impedirà al governo di approvare definitivamente il testo e inviarlo al Quirinale per l’emanazione. La legge delega sul federalismo (la 42 del 2009) chiede soltanto che decorrano trenta giorni dalla nuova trasmissione del testo alle Camere. E il Senato ha ricevuto il provvedimento il 15 febbraio.
Intanto in Parlamento è arrivato anche il decreto sulle politiche di coesione, che contiene i criteri di assegnazione dei fondi comunitari e Fas alla luce della riforma federalista. Il decreto è già sul tavolo della bicamerale, che deve esprimersi entro il 3 aprile. Anche per questo decreto appaiono comunque incerti i tempi per l’approvazione definitiva, vista la situazione di ‘pareggio’ in bicamerale, il cui parere deve arrivare entro l’11 marzo. Nel caso di una replica di quanto avvenuto sul fisco municipale, la strada non potrà che essere che quella di un nuovo passaggio davanti alle assemblee di Camera e Senato. Con il rischio di uno slittamento della tempistica complessiva del percorso federalismo, con la legge delega che scade il prossimo 21 maggio. (gp)
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