Bullismo: meta’ episodi in classe, ricerca in 2 scuole Pescara

Il 42% degli episodi di bullismo avviene in classe, il 28% nei bagni della scuola, tanti anche all’esterno dell’edificio scolastico e tra gli episodi più comuni figurano scherzi (38%), minacce (20%) e piccoli furti (20%): sono alcuni dati emersi dall’analisi di questionari somministrati nell’ambito del progetto “Combattiamo il disagio adolescenziale”, curato dal Cif (Centro Italiano […]

Il 42% degli episodi di bullismo avviene in classe, il 28% nei bagni della scuola, tanti anche all’esterno dell’edificio scolastico e tra gli episodi più comuni figurano scherzi (38%), minacce (20%) e piccoli furti (20%): sono alcuni dati emersi dall’analisi di questionari somministrati nell’ambito del progetto “Combattiamo il disagio adolescenziale”, curato dal Cif (Centro Italiano femminile) di Pescara. Protagonisti della ricerca l’Istituto superiore “Marconi” e la scuola media “B.Croce” del capoluogo adriatico. E’ emerso anche che le vittime di atti di bullismo, dentro e fuori la scuola, chiedono prevalentemente aiuto a un amico, in minor misura si rivolgono ai genitori. Gli stessi genitori nel 30% dei casi non si accorgono che i figli sono vittime di episodi di bullismo. Dopo l’esame delle risposte del questionario, anonimo, l’equipe ha incontrato gli studenti e, parallelamente, genitori e insegnanti. “I questionari somministrati – ha spiegato la psicologa Cecilia Coccia – hanno messo in evidenza l’esistenza, nelle scuole esaminate, del fenomeno del bullismo; quest’ultimo non sempre in forme eclatanti o violente, ma piuttosto esercitato in maniera subdola, sottile, in modo da minare comunque la sicurezza e la tranquillità della vittima”. Il progetto, nell’intento dei promotori, vuole fornire strumenti per individuare segni e sintomi legati a costanti episodi di bullismo, sottolineando l’importanza del “parlare” per prevenire e interrompere comportamenti devianti, nonché favorire il dialogo tra genitori e figli e anche tra scuola e famiglia, “cercando di superare la tendenza a delegare compiti e responsabilità educative”.

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