Da sempre il Carnevale con i suoi modi allegri scherzosi e sfarzosi è una grande manifestazione popolare in antitesi alle festività religiose ufficiali. Esso rappresenta uno dei riti più antichi del folclore di tutti i popoli a partire dagli Egizi, fin dai tempi delle dinastie Faraoniche, ai Greci, che lo celebravano in onore di Bacco, dio del vino e della vita. In tutto il Paese si registrano iniziative carnevalesche dettate dallo sfottò, dal divertimento, dalla voglia di stare insieme per farci quattro sonore risate nel cuore dell’inverno, una stagione triste in se, con temperature a volte rigide a volte più miti. La cultura e le tradizioni della gente sono un patrimonio da diffondere e difendere quindi una chiave d’accesso indispensabile alla reale conoscenza della nostra storia dei suoi usi e costumi anche attraverso questa ricorrenza invernale. Essa consta di una fase preparativa molto impegnativa, talvolta grandiosa, nella costruzione di carri e maschere sviluppando la fantasia e la bravura dei singoli e dei gruppi nella loro reale potenzialità. E’ una circostanza dedita ad una totale ed assoluta libertà dove tutto è lecito ed ognuno si spoglia dei suoi abiti tradizionali per lasciare spazio a scherzi di ogni genere come dire ad una reale materialità. Il fatto stesso che ci si mascheri rappresenta un modo un’evasione dal quotidiano quasi un disfarsi del proprio ruolo sociale divenendo un altro soggetto, un’entità, cui in quel o in quei giorni tutto è permesso. Anche quest’anno il carnevale sarà, in tutto lo stivale, come sempre, un bagno di folla. In Abruzzo la bella tradizione si ripete tutti gli anni e serve, come in tutte le altre zone del Paese, a donare quel pizzico di allegria e spensieratezza di cui tutti abbiamo bisogno in tempi come questi dominati dall’arrivismo dalla rincorsa affannata al consumismo sfrenato di cui non ci saziamo mai. Come dire uno stress continuo dal quale dobbiamo necessariamente allontanarci, staccando la spina, per ritrovare noi stessi. In tante zone dell’ aquilano vengono organizzate feste mascherate soprattutto per la gioia dei più piccoli e consistono in un divertimento collettivo: Penso alla bella festa di Scoppito dove la Pro Loco, in collaborazione con l’Associazione Grisù, ha organizzato in località S. Bartolomeo una manifestazione dal titolo “ Una maschera per Scoppito” . Qui tanti bambini sfileranno mascherati in un clima di gioiosa allegria e divertimento. Altra splendida iniziativa quella di Coppito: “ Carnevaliamo insieme” organizzata dalla Proloco a Murata Bigotti e con la partecipazione de “ Ji Sonatori Aquilani”che allieteranno il pomeriggio di festa tra coriandoli, stelle filanti, maschere di cartapesta e frappe al miele. I media locali seguiranno la manifestazione. Stesse iniziative ci saranno nell’alta e nella bassa Valle dell’Aterno. A Pizzoli l’ormai collaudata manifestazione “ Ju Carnale Pizzolanu “ è giunto alla sua nona edizione. Questa bella manifestazione invernale, che sfida le temperature basse, è organizzata con tutti i carismi da un comitato fisso fortemente motivato e deciso a fare qualcosa che arricchisce il tranquillo paesino a due passi dall’Aquila e la sua gente in un festoso contesto. L’allegro e variopinto corteo attraverserà le vie del paese portando allegria soprattutto ai più piccoli. Quest’anno ci saranno nuove maschere che aspirano a diventare storiche. Esse sfileranno insieme ai carri allegorici; sono denominate Caerè e Castellina, Caecicchettu, Capirijiu, Caetoppu e Caemazza e rappresentano le tradizioni del territorio: dalla pastorizia all’artigianato. Altre iniziative si terranno per tutto il periodo carnevalesco in tanti paesi della bassa Valle dell’ Aterno quindi Tempera, S. Demetrio, Onna, Bazzano. Poi il 6 marzo tutte le Associazioni saranno presenti a piazza Duomo, all’Aquila, per la grande festa organizzata dal Comune. Infine l’8 marzo, festa della donna ed ultimo giorno di carnevale, nella casa famiglia di S. Gregorio il Carnevale più bello: quello della solidarietà. Auguriamoci che tali, belle, costumanze vengano recepite, al meglio, dai nostri figli e che ne facciano tesoro all’insegna della continuità. Nel naturale ricambio generazionale.
Nando Giammarini
Un articolo fortemente sentito per quanto riguarda le tradizioni,la cultura,la storia delle nostre zone.E’ bello leggere, tenere alto il nome dei territori abruzzesi in momenti di festa. Serve come giustamente scrive il Dott. Giammarini a “staccare un attimo la spina” Immersi come siamo in un mare di problemi.Complimenti, davvero un bell’articolo. Grazie.