Obama: in Libia nessuna opzione esclusa, neanche quella militare. Raid su Brega

Vogliamo “una capacità totale di intervento rapido” in Libia, senza escludere nessuna opzione e neppure quella militare per averle tutte a disposizione in caso di necessità. Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama, riconoscendo che la situazione potrebbe drammaticamente peggiorare. La Casa Bianca ha autorizzato l’uso dell’aeronautica militare per evacuare i profughi della Libia, oltre a decidere una serie di aiuti
umanitari. Obama ha detto che gli Usa “si sentono oltraggiati dalle violenze commesse in Libia”. “La violenza deve finire, Gheddafi deve andarsene”.  Nuovi bombardamenti sul terminal petrolifero di Brega e raid aerei su Misurata e Ajdabiya. Sulle tv arabe a su Twitter si rincorrono i messaggi di attacchi delle forze fedeli a Gheddafi e sulle forze ribelli che si preparano al contrattacco. A Tripoli sale la tensione in vista della preghiera del venerdì.  Secondo alcune voci raccolte in città, gli oppositori di Gheddafi intenderebbero dare vita ad una nuova manifestazione nel pomeriggio. Ieri sera il nuovo ultimatum degli Usa a Gheddafi con il presidente Obama che non ha escluso neppure un’opzione militare.
Aiutare le migliaia di profughi in fuga dalla Libia a tornare a casa ed evitare che una massa di disperati si riversi sulle coste italiane: con il via libera del Cdm e l’arrivo a Tunisi di un primo team di esperti, è iniziata la missione umanitaria italiana in Libia e Tunisia. Un’operazione che avrà un doppio volto: perché se è vero che il carattere sarà “strettamente umanitario”, come ha ribadito anche oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini spiegandone i dettagli ed escludendo “categoricamente” un intervento militare italiano, l’obiettivo é anche quello di evitare l’esodo verso il nostro paese.