Grassano (MT): donna allo stremo delle forze con auto invasa dal fango, soccorsa dai Carabinieri di Tricarico

E’ pomeriggio inoltrato quando sotto un’abbondante acquazzone vedo sfrecciare una gazzella dei Carabinieri. L’autovettura, contraddistinta dal logo 112 stilizzato con una saetta rosso vivo su un campo nero, procede a velocità moderata, con i lampeggiatori blu accesi e il dispositivo di allarme acustico inserito. Intuisco che si appresta a portare ausilio a qualche utente della […]

E’ pomeriggio inoltrato quando sotto un’abbondante acquazzone vedo sfrecciare una gazzella dei Carabinieri. L’autovettura, contraddistinta dal logo 112 stilizzato con una saetta rosso vivo su un campo nero, procede a velocità moderata, con i lampeggiatori blu accesi e il dispositivo di allarme acustico inserito. Intuisco che si appresta a portare ausilio a qualche utente della strada imbattutosi nel violento temporale che è tuttora in corso e decido di seguirlo. Le spazzole tergicristallo sono costantemente attivate e faccio davvero fatica a guidare. La gazzella mi precede di circa duecento metri. Ad un tratto, nei pressi di un cavalcavia, noto l’arresto dell’autovettura militare che è segnalato con l’attivazione delle quattro frecce. Dall’abitacolo scendono due Carabinieri che incuranti della pioggia e brandendo nelle mani due vistose torce, scrutano attentamente la parte sottostante il ponte. Poco più avanti di loro e sulla destra noto lo squarcio del guard rail e intuisco che è successo qualcosa di veramente grave. Fermo la mia autovettura e con l’ombrello in mano fuoriesco dall’abitacolo. Uno dei due Carabinieri mi invita a stare lontana e a salire nuovamente in macchina. Disobbedisco e cerco, in maniera poco appariscente, di seguire l’evolversi della situazione. Continua a piovere ed i due carabinieri, infreddoliti e sempre più bagnati, continuano la loro affannosa ricerca. Ad un certo punto sento uno dei due militari gridare:” l’ho trovata e qua”. L’altro si avvicina all’autovettura di servizio e comunica qualcosa per radio. Parla con la sua centrale operativa e chiede l’invio sul posto di una motopala. La comunicazione è concitata e viene sospesa. Il Carabiniere poco prima occupato con la conversazione via radio, raggiunge l’altro militare che è quasi dentro al fiume. Dopo aver parlato con quest’ultimo ritorna verso l’autoradio e, afferrata la cornetta riferisce la testuale frase:” sbrigatevi inviate sul posto la motopala è viva…. È viva”. Capisco che la situazione è veramente delicata vorrei dare una mano a questi valorosi Carabinieri ma non voglio creare ulteriori problemi. Il Militare a ridosso del fiume è sempre là l’altro, invece, fa da spola tra il collega e l’automezzo militare che non viene mai lasciato da solo. Dopo circa 20 minuti sopraggiunge una motopala. A guidarla un giovane ragazzo che seguendo il Carabiniere raggiunge la parte sottostante il ponte. Ora la zona è illuminata e intravedo una BMW di cui riconosco la sola parte posteriore. I soccorsi sono resi difficoltosi dalla forte pioggia che da giorni sta interessando la parte meridionale della Basilicata. Finalmente, dopo una estenuante attività, intravedo una giovane donna, terrorizzata, infreddolita e fortemente provata fuoriuscire dall’abitacolo della BMW. La stessa viene fatta accomodare all’interno dell’autovettura militare. Sopraggiunge quindi un’ambulanza del 118 che, dopo averla prelevata, provvede al suo trasporto in ospedale. L’autovettura BMW è distrutta. I due Carabinieri aggiornano la loro centrale operativa. Mi avvicino a loro e chiedo i loro nomi. Mi rispondono che sono due Carabinieri in servizio al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricarico. Stringo loro la mano consapevole di aver assistito ad un atto eroico. L’autoradio dell’Arma riprende la sua attività. I lampeggiatori ed i segnali acustici sono ora spenti. Quella donna, domani, avrà tutto il tempo necessario per rivolgere i suoi sentimenti di riconoscenza verso la “Benemerita”.
                               

Dalla nostra inviata Anna Brunetti

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