Il mattone torna in crisi. Dopo una fase di rialzi, le vendite sono di nuovo scese e così i mutui. Un’inversione di rotta che raffredda le speranze di ripresa e allunga la serie di segni ‘meno’ iniziata nel 2007 e interrotta solo da una breve parentesi. A certificare la battuta d’arresto é l’Istat, che nel terzo trimestre del 2010 conta 168.933 rogiti, in calo del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Stesso andamento registrato dai prestiti per l’acquisto di una casa, fermi a quota 171.689, in diminuzione dell’1,9% su base annua. La frenata del mercato tra luglio e settembre risente sopratutto dei tonfi rilevati nel Mezzogiorno e della caduta delle transazioni per negozi, uffici, capannoni industriali e laboratori. Guardando più da vicino le vendite, l’Istituto di statistica spiega che la flessione arriva “dopo i segnali di ripresa manifestatisi nei due trimestri precedenti, che, comunque, non avevano riportato il volume delle transazioni ai valori assunti nel 2006, cioé prima dell’avvio della fase di discesa”. Il -3,4% deriva da una contrazione del 2,7% per il residenziale, che rappresenta la stragrande maggioranza delle transazioni (93,6%), e da una riduzione dell’11,6% per gli immobili ad uso economico che accentua così la discesa già registrata nella prima parte del 2010. Basti pensare che il numero di atti notarili relativi al settore, che va dagli esercizi commerciali alle fattorie, segna il valore più basso dal 1997. Sulla deludente performance pesano i dati provenienti dal Sud e dalle Isole, con cali a doppia cifra: al Sud -11,7% e nelle Isole -16,1%). Mentre va meglio nel Nord-ovest (+0,7%) e nel Nord-est (+1,1%); al Centro la situazione rimane sostanzialmente stabile (-0,4%). Sempre a livello territoriale un’altro gap si ritrova passando dalle grandi città, come Roma e Milano, alle province. L’Istat sottolinea, infatti, che le compravendite effettuate nelle aree di competenza degli archivi notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane sono sostanzialmente stabili (-0,2%), mentre diminuiscono del 5,5% quelle stipulate fuori. Tirando le somme tra gennaio e settembre del 2010, buona parte del recupero ottenuto nel primo semestre del 2010 si perde, e la crescita delle compravendite complessive non va oltre lo 0,6%. Insomma, il terzo trimestre porta indietro il mercato, una flessione che risente dell’andamento dell’intero sistema economico nello stesso periodo, e, probabilmente, dell’esaurimento dell’effetto dello scudo fiscale. In controtendenza rispetto agli ultimi trimestri anche la diminuzione del numero di mutui, che mette fine a una risalita cominciata negli ultimi mesi del 2009. Nel dettaglio, per i prestiti garantiti da costituzione di ipoteca immobiliare (il 59,4%) il calo risulta superiore alla media (-1,7%) nelle Isole (-5,4%), nel Nord-est (-5,1%) e nel Sud (-3,5%), mentre al Nord il dato è positivo (+2,3%). I mutui seguono la dinamica delle vendite anche nel divario tra centro e periferia, nelle città metropolitane, infatti, si registra un rialzo (+2,1%), bruciato dalla netta contrazione segnata all’esterno (-4%).
Torna crisi mercato, giu’ vendite e mutui
Il mattone torna in crisi. Dopo una fase di rialzi, le vendite sono di nuovo scese e così i mutui. Un’inversione di rotta che raffredda le speranze di ripresa e allunga la serie di segni ‘meno’ iniziata nel 2007 e interrotta solo da una breve parentesi. A certificare la battuta d’arresto é l’Istat, che nel […]
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