Mostre: da Tamara de Lempicka a Caravaggio

A Roma le trasgressioni di Tamara de Lempicka, regina del moderno, e i ritratti del potere nell’età imperiale, a Milano gli occhi di Caravaggio e a Orvieto le meraviglie dell’antico Egitto sono le mostre di maggior rilievo che si aprono nel week end, che vede anche, alla Fondazione Magnani Rocca, un’antologica dedicata al folle ingegno […]

A Roma le trasgressioni di Tamara de Lempicka, regina del moderno, e i ritratti del potere nell’età imperiale, a Milano gli occhi di Caravaggio e a Orvieto le meraviglie dell’antico Egitto sono le mostre di maggior rilievo che si aprono nel week end, che vede anche, alla Fondazione Magnani Rocca, un’antologica dedicata al folle ingegno di Antonio Ligabue. ROMA – Non solo fascino e stravaganza, ma anche una grande cultura figurativa, tra passato classico e avanguardie: è la Tamara de Lempicka, icona del periodo Deco, in mostra dall’11 marzo al Complesso del Vittoriano, con oltre 120 opere, tra disegni e dipinti, molti dei quali esposti per la prima volta in Italia, fra cui quelli provenienti dalla collezione di Jack Nicholson. Intitolata ‘Tamara de Lempicka. La regina del moderno’, la rassegna è tra le più complete mai realizzate sulla produzione dell’artista di origini polacche, cresciuta negli ambienti aristocratici della Russia degli zar e riparata a Parigi dopo la Rivoluzione d’Ottobre. L’importante esposizione punta non solo alla riproposizione dei suoi celebri quadri, liberi e trasgressivi, ma soprattutto a suggerire una nuova lettura dell’intera opera della Lempicka grazie a ricerche sulle fonti documentarie, che hanno permesso di ricostruire la storia di molti dipinti, approfondire i legami con il Futurismo, presentare opere mai esposte prima e il Portrait de Madame P., che addirittura era considerata perduta. MILANO – Gli anni della formazione del Caravaggio sono ricostruiti attraverso i dipinti che egli poté vedere tra Milano, dove nacque nel 1571, e Venezia, prima del suo trasferimento a Roma nel 1595-96, in una grande mostra dall’11 marzo al Museo Diocesano. Intitolata ‘Gli occhi di Caravaggio’, la rassegna per la prima volta prende in esame il periodo della formazione del Merisi. A Milano, mentre si formava nella bottega di Simone Pederzano, egli ammirò, tra le altre, le opere di Giovanni Agostino da Lodi, Callisto Piazza, Paolo Lomazzo, mentre a Venezia di sicuro apprezzò il San Giovanni Battista di Tiziano, Caino e Abele e La tentazione di Adamo ed Eva di Tintoretto, la Natività di Lorenzo Lotto. ROMA – Si intitola ‘Ritratti. Le tante facce del potere’ la grande mostra che si apre oggi ai Musei Capitolini. Esposte oltre 150 opere tra teste, busti e statue a figura intera che, partendo dalle prime riproduzioni in terracotta e bronzo, attraversano la vasta produzione dell’età imperiale. Tante le suggestioni della rassegna. Si può seguire il percorso che dai calchi realizzati sul volto di defunti o personaggi viventi portò alle prime elaborazioni ritrattistiche, oppure scoprire come prese corpo l’assimilazione dell’immagine dell’imperatore a quella degli dei per finire a una galleria dei dei principali personaggi della storia romana. ORVIETO – Tremila anni di storia della civiltà sono testimoniati dalla grande mostra ‘Il Fascino dell’Egitto. Il ruolo dell’Italia pre e post unitaria nella riscoperta dell’antico Egittò, allestita dal 12 marzo al Museo Claudio Faina e Palazzo Coelli. In tutto 250 reperti concessi da quindici musei, che testimoniano idee culturali, culti, divinità, usi e costumi, un fascino che dall’antichità contagiò il Medio Evo, il Rinascimento fino all’età moderna. MAMIANO DI TRAVERSETOLO (PARMA) – Si intitola Antonio Ligabue. La follia del genio, la mostra che si apre il 12 marzo alla Fondazione Magnani Rocca. Allestite circa 150 opere, un esemplare excursus su tutte le diverse anime d’artista, dai suoi celebri oli ai disegni, nonché incisioni e alcune intense sculture.

Nicoletta Castagni

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