Le autopompe dei vigili del fuoco e delle forze di autodifesa nipponiche hanno riversato questa mattina oltre 3.700 tonnellate di acqua marina sul reattore 3 della centrale nucleare di Fukushima, dove era stato registrato un aumento di pressione. Le operazioni hanno interessato anche la piscina del combustibile esausto del reattore 4.
Il personale presente all’interno della centrale nucleare di Fukushima è stato evacuato dopo che dal reattore 3, il più danneggiato dal terremoto, è tornato a uscire fumo. Poco prima il premier giapponese, Naoto Kan, aveva assicurato che si stanno facendo “progressi lenti ma costanti” per mettere sotto controllo la centrale.
Terremoto e tsunami hanno prodotto in Giappone un danno tra i 123 e i 235 miliardi di dollari. A stimarlo è la Banca mondiale, secondo cui il governo di Tokyo spenderà nel 2011 12 miliardi di dollari per la ricostruzione, e “molto di più” il prossimo anno. La Banca ha sottolineato le incertezze dovute alla crisi nucleare e ha detto che un iniziale calo della domanda interna comprometterà il commercio con i Paesi vicini.
Sempre, secondo la Banca mondiale al Giappone serviranno 5 anni per le operazioni di ricostruzione. Il disastro taglierà probabilmente quest’anno fino a 0,5 punti percentuali della crescita economica del Paese. “I danni alle abitazioni e alle infrastrutture – dice la Banca – sono senza precedenti. La crescita dovrebbe riprendere, e, nei trimestri successivi alla ricostruzione, che potrebbe durare cinque anni, perfino accelerare”.
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