Nel secondo giorno dell’operazione “Odissey Dawn’’ della coalizione internazionale, che ha visto la prima missione anche di caccia italiani al fianco dei jet statunitensi, britannici e francesi, a Bruxelles e’ in programma il Consiglio esteri dell’Ue, mentre e’ prevista una nuova riunione del Consiglio atlantico: resta da completare il “planning’’ per assicurare la “no fly-zone’’ sulla Libia. Per il ministro Frattini che partecipa al Consiglio Esteri Ue “è giunto il momento di passare sotto l’ombrello della Nato”. In Libia – secondo quanto affermato dal ministro – non ci deve essere una “guerra” e l’Italia intende verificare “la coerenza” dell’azione della coalizione internazionale con il pieno rispetto della risoluzione 1973 dell’Onu. L’Italia – ha aggiunto Frattini- ‘’ha accettato di fare parte della coalizione internazionale proprio per fare rispettare il cessate il fuoco, fare fermare le violenze e proteggere la popolazione”.
“Vogliamo verificare molto attentamente – ha sottolineato Frattini – tutte le azioni che saranno prese per verificarne la loro coerenza con la risoluzione Onu. Ecco perche’ crediamo sia tempo di muovere da una coalizione dei volenterosi ad un approccio piu’ coordinato sotto la Nato, perche’ la Nato ha l’esperienza e la capacita’ per guidare un’azione meglio coordinata”, ha aggiunto il capo della Farnesina.
Frattini nel commentare le critiche pervenute dal segretario generale della Lega Araba, Amr Mussa alle operazioni militari della coalizione internazionale ha detto detto di ‘’confidare’’ che nelle prossime ore si “ripristini un rapporto di collaborazione con la Lega Araba che per noi e’ assolutamente necessario”. Per il ministro il disappunto di Mussa si riferisce, in particolare, “alle modalita’ della prima fase dell’attacco da parte francese, ma non ha rinnegato la decisione presa” della necessità di una no-fly zone sulla Libia’’. Sulla questione dell’emergenza immigrazione Frattini ha ribadito che l’Italia si aspetta che la comunita’ europea si faccia carico dell’emergenza immigrazione dalla Libia e che ogni paese condivida la propria parte di onere. “Proprio perche’ siamo parte di una coalizione internazionale per portare il popolo ad una riconciliazione
nazionale e fare cessare le violenze, vogliamo condividere il peso onerosissimo dell’immigrazione illegale”, ha detto Frattini.
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