Circuiva ragazzini frequentando oratori a Milano

Circuiva ragazzini frequentando oratori e centri di preghiera a Milano, prevalentente nel quartiere di Lorenteggio, regalando ai minorenni palloni da basket, maglie e scarpe e millantando di conoscere gli ‘assi’ dello sport. Accusato di violenza sessuale su un dodicenne – baci, carezze e palpeggiamenti – e tentata violenza su un quattordicenne che è riuscito a […]

Circuiva ragazzini frequentando oratori e centri di preghiera a Milano, prevalentente nel quartiere di Lorenteggio, regalando ai minorenni palloni da basket, maglie e scarpe e millantando di conoscere gli ‘assi’ dello sport. Accusato di violenza sessuale su un dodicenne – baci, carezze e palpeggiamenti – e tentata violenza su un quattordicenne che è riuscito a salvarsi, un uomo di 43 anni, é stato arrestato dai carabinieri. Si indaga, ora, per capire se il presunto pedofilo sia responsabile di altri casi anche a Torino e Venezia dove spesso andava, ma soprattutto a Pescara dove potrebbe avere abusato di un bambino di 8 anni, figlio di una zingara che talvolta con lui conviveva e che avrebbe potuto favorire gli incontri in cambio di denaro. Le indagini non sono state facili perché M.P. – nomi e foto non sono stati resi noti – un indiano adottato da piccolo da una famiglia italiana e quindi di nazionalità italiana, faceva di tutto per non essere individuato. Abitava nel capoluogo lombardo in case in affitto cambiate spesso e pagando in anticipo per qualche mese in contanti in modo da non depositare il contratto, usava cellulari cinesi, andava sulla Rete solo in internet-point. Ma i militari non si sono dati per vinti e dalle denunce dei genitori, nel dicembre scorso, hanno tracciato un identikit diffuso in diversi negozi sportivi: l’uomo era claudicante per un intervento al ginocchio, aveva una carnagione particolare e sopratutto comprava tanti regali per le sue potenziali vittime. Agiva nella zona fra piazza Tirana e piazza Selinunte e secondo quanto spiegato dai centri e oratori che frequentava, coprendosi con iniziative umanitarie e con i doni, a bambini e adolescenti, stava e giocava spesso a basket o a tennis sempre con minorenni. A uno di questi ha appunto usato violenza in un luogo appartato di un parco pubblico. La svolta è stata quando è stato riconosciuto in un Milan-Point: i carabinieri sono risaliti dal pagamento fatto con bancomat alla sua identità (tra l’altro si spacciava per un certo Michele De Angelis, un nome di comodo). L’uomo è stato bloccato alla Stazione Centrale di Milano di ritorno da Pescara.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *