Federalismo: Nord esulta. Vendola, e’ una porcheria

Il Nord esulta, le Regioni del Sud molto meno. Il giorno dopo il via libera al federalismo fiscale regionale, si delineano le posizioni e vede più chiaramente come le posizioni di Lega e Pd (ieri quest’ultimo si è astenuto nel voto in commissione bicamerale) siano ancora più vicine. “Noi siamo pronti a garantire che ci […]

Il Nord esulta, le Regioni del Sud molto meno. Il giorno dopo il via libera al federalismo fiscale regionale, si delineano le posizioni e vede più chiaramente come le posizioni di Lega e Pd (ieri quest’ultimo si è astenuto nel voto in commissione bicamerale) siano ancora più vicine. “Noi siamo pronti a garantire che ci sia un percorso per il federalismo, ma la Lega Nord deve dire chiaro e tondo se vuole sostenere il miliardario Berlusconi, se vuole approvare le leggi cricca, se vuole stare al fianco di Romano, se vuole sostenere la prescrizione breve, oppure se vuole discutere del federalismo”, tuona oggi il leader del Pd, Pierluigi Bersani. “Sono state accolte le proposte delle Regioni italiane e il voto è il risultato del fatto che il governo ha accettato le proposte delle Regioni”, commenta invece Massimo D’Alema. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che in questi mesi si è battuto per il rispetto dell’accordo del 16 dicembre scorso tra governo e Regioni, riassume l’intesa di ieri e sottolinea: “si dice: bisogna che si parta nel 2013 rivedendo quei tagli, diversamente è obiettivamente difficile poter pensare che il federalismo sia in grado di dare servizi e non aumentare le tasse”. I conti in tasca li fa la Cgia di Mestre, ipotizzando gli aumenti potenziali al 2015: un bottino di 16,6 miliardi, pari ad una media di 355 euro a contribuente. Al top sarebbe la Lombardia con l’ipotesi di aumento da 422 euro a testa. Ma le critiche arrivano dal Sud. Chi affonda il risultato raggiunto ieri è il governatore della Puglia, Nichi Vendola. Il modello federalista, passato in commissione bicamerale, sostiene, “non è federalismo ma una porcheria”. “Politicamente considero un’avventura e, forse, una sciagura un federalismo che nasce male – osserva – che nasce parlando di fisco, di denaro. Non un federalismo che nasce dalle fondamenta, cioé da un patto che può tenere unita l’Italia”. Critico anche Agazio Loiero, ex presidente della Regione Calabria: “Trovo grave la posizione del Pd nei confronti del nuovo fisco regionale, un progetto che finora è stato appannaggio esclusivo della Lega”. Più ottimista, anche se a guida di una Regione del sud, il presidente della Basilicata, Vito De Filippo. “Il processo con cui è maturato lo schema di federalismo su cui le Regioni Italiane hanno dato la loro convergenza è in sé un monito di come procedere anche per il futuro su questa strada che, al momento, può più considerarsi come l’avvio di una sperimentazione che come un approdo”, mentre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, fa notare come l’accordo di ieri tra Regioni e Governo “va nella direzione che avevamo chiesto ed è stato raggiunto proprio sulla base del ‘lodo Lombardia’, ovvero la proposta che avevamo fatto già a dicembre e che si è pienamente compiuta”. “Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto in questi mesi e dell’accordo che ieri è stato raggiunto”, gli fa eco il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni (Lega Nord). Intanto Anci e Upi, dopo i risultati ottenuti dalle Regioni, scaldano anche loro i motori. Il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, ha chiesto un incontro urgente con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere l’adozione di un decreto correttivo e modificativo del decreto sul federalismo municipale, “alla luce delle novità introdotte nel testo sul federalismo regionale”. “Il decreto sull’autonomia tributaria votato ieri dalla Commissione Bicamerale accoglie alcune importanti richieste delle Province, anche se resta aperto il grande nodo del taglio ai trasferimenti”, sottolinea dal canto suo il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, pronto a chiedere, anche lui, “un confronto serrato con il Governo”.

Valentina Roncati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *