Entro poche ore la Nato sara’ in grado di avere la guida totale delle operazioni in Libia e mettere in pratica tutti gli ”aspetti” della Risoluzione Onu: i 28 ambasciatori dell’Alleanza Atlantica hanno approvato, infatti, i piani operativi e la missione internazionale “Odissea all’alba”, lanciata dalla ‘coalizione dei volenterosi’ sotto il controllo di Usa, Francia e Gran Bretagna, passa, ora, sotto il controllo dell’Alleanza, così come promosso dall’Italia, prendendo il nome di “Unified protector”, protezione unificata. La macchina ha già i motori accesi e oggi il Generale canadese Charles Bouchard, che guiderà da Napoli le forze Nato e non-Nato impegnate nella missione, incontra la stampa nella base napoletana. Oltre all’embargo delle armi e al comando per l’interdizione dei voli nei cieli libici, l’Alleanza agirà per proteggere i civili e le aree abitate dalla minaccia di attacchi delle truppe del colonnello Gheddafi, attraverso una ‘no fly zone’ rafforzata (no fly zone plus). Lo scopo prioritario della missione – hanno sottolineato – è la protezione della popolazione civile. L’uscita di scena di Gheddafi resta ovviamente un obiettivo politico, che la comunità internazionale intende perseguire con gli strumenti della diplomazia, non con quelli militari. La conferenza di Londra di domani, alla quale partecipa il Ministro Franco Frattini ed i ministri degli esteri dei paesi che insieme con l’Italia partecipano alla missione, sarà focalizzata su questo.
“Le azioni Nato ha detto Frattini – cui partecipiamo, non sono il fine. Non si può continuare a tempo indeterminato queste azioni ma pensare ad una soluzione politica,”da affrontare tutti insieme come è ovvio che sia”. Il Ministro ha ribadito che, sulla situazione in Libia, “circolano alcune idee con alcuni colleghi, in particolare con quelli tedeschi, che speriamo possano essere condivise: sono proposte che metteremo a disposizione di tutti a Londra”.
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