Le Regioni non hanno dubbi: l’accordo raggiunto ieri con il Governo riguarda solo i profughi, dunque non gli immigrati clandestini che provengono dal nord Africa. E quindi le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni che oggi ha parlato di tendopoli per diecimila clandestini in tutte le Regioni (tra l’Abruzzo), li mette in allarme. “L’impegno assunto riguarda l’emergenza profughi, non l’eventualità di allestire tendopoli per gli immigrati clandestini”, dice senza esitazioni la governatrice del Lazio, Renata Polverini. “Siamo molto preoccupati dalle parole del ministro Maroni. Si concordano alcune cose e poi, il giorno dopo, dal Governo ne vengono dette altre che sono al di fuori di qualunque intesa”, sbotta il presidente della Basilicata, Vito De Filippo. Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ricorda che si sta parlando di profughi, “cioé di coloro che sono in pericolo di vita nel loro Paese, per cui scatta un obbligo di solidarietà evidente a cui tutti dobbiamo saper rispondere”. Non dunque degli immigrati irregolari finora arrivati in Italia, soprattutto dalla Tunisia. “Questo – sottolinea Formigoni – è un problema che attiene integralmente al ministero dell’Interno, così come alla politica internazionale di tutti i Paesi. A noi Regioni è stato chiesto di dare una mano solo e soltanto sulla questione dei profughi”. “La Tunisia deve assolutamente rispettare gli impegni perché i clandestini vanno rimpatriati. Non sono profughi”, è la posizione del governatore del Piemonte, Roberto Cota. Sulla stessa linea il presidente del Veneto, Luca Zaia, che spiega come la Regione sia solidale con i profughi, mentre sui clandestini “conferma la sua posizione di assoluta perplessità e di necessità di rimpatrio”. E mentre il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, sottolinea come “l’accordo raggiunto ieri tra Governo, Regioni e Enti locali sulla questione degli immigrati é certo un passo in avanti, perché sancisce alcune garanzie importanti, sulle risorse e sulla gestione dei profughi” anche se chiede un maggiore coordinamento tra Governo, Regioni ed Enti locali per l’individuazione dei siti, l’Anci è più critica: l’ indisponibilità del governo al dialogo sui siti già individuati resta “la principale nota negativa dell’accordo tra Governo, Regioni e enti locali firmato ieri sera a Palazzo Chigi”, afferma Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi che ha rappresentato l’Anci alla riunione di ieri. E mentre il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo avverte: “vigileremo sugli impegni assunti ieri a Lampedusa dal presidente del consiglio, ma se i provvedimenti che il consiglio dei ministri assumerà per risolvere l’emergenza immigrazione fossero insoddisfacenti ricorreremo alla Corte costituzionale”, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, è netto: “le Regioni non condividono le questioni relative alle tendopoli per gli immigrati irregolari: quella è una scelta unilaterale del Governo. Avevamo avanzato alcune proposte ma il Governo che ci ha chiesto di intervenire solo sui profughi, e che sul resto avrebbe deciso lui”. Domani alle 9 a Palazzo Chigi si riunisce la cabina di regia sull’immigrazione, presenti i ministri Roberto Maroni e Raffaele Fitto insieme a Regioni, Province e Comuni. Sarà in quella sede che, con ogni probabilità, sarà anche fornito alle autonomie locali l’elenco dei siti in cui accogliere chi arriverà in Italia.
Regioni: Governo scelte unilaterali su immigrazione
Le Regioni non hanno dubbi: l’accordo raggiunto ieri con il Governo riguarda solo i profughi, dunque non gli immigrati clandestini che provengono dal nord Africa. E quindi le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni che oggi ha parlato di tendopoli per diecimila clandestini in tutte le Regioni (tra l’Abruzzo), li mette in allarme. “L’impegno assunto […]
Lascia un commento