“In Abruzzo non c’è ancora un Servizio Geologico e Sismico regionale, così come la cultura geologica più in generale continua a rimanere assente in tante altre realtà regionali e locali”. Lo afferma, in una nota, il nuovo Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , Gian Vito Graziano, alla vigilia del secondo anniversario del terremoto che nel 2009 colpì l’Abruzzo. “L’investimento sulla conoscenza – continua il presidente dei geologi – è del tutto inadeguato rispetto alle criticità naturali del nostro territorio ed il costo dell’emergenza supera di diversi ordini di grandezza quello della prevenzione. Tuttavia il Paese non è ancora in grado di cogliere l’opportunità di una inversione di tendenza”. “Oggi sta lentamente e faticosamente affermandosi la necessità, dai geologi invocata da anni, di avviare gli studi di microzonazione sismica – prosegue Graziano – che già sarebbero dovuti essere nel corredo delle conoscenze minime di tutti i Comuni italiani, in uno Stato che è segnato da troppe vittime e distruzioni”. Dunque “la comunità geologica chiede a gran voce che questi studi diventino obbligatori e propedeutici a qualunque azione di pianificazione del territorio, non solo a L’Aquila, ma nell’intero resto d’Italia. Riteniamo che questo traguardo rappresenti il primo passo verso una inversione di tendenza che porti all’affermazione della cultura della conoscenza del territorio – conclude il presidente – che potrà aprire la strada ad un futuro più consapevole e civile. Il modo migliore per onorare il sacrificio delle tante vittime”.
Geologi, dopo 2 anni manca un Servizio Sismico in Abruzzo
“In Abruzzo non c’è ancora un Servizio Geologico e Sismico regionale, così come la cultura geologica più in generale continua a rimanere assente in tante altre realtà regionali e locali”. Lo afferma, in una nota, il nuovo Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , Gian Vito Graziano, alla vigilia del secondo anniversario del terremoto che […]
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