In 13 anni autorizzata la costruzione di 3,4 miliardi di metri cubi, con una media, negli ultimi tre anni, che sale a 273 milioni di metri cubi. L’ 80% delle autorizzazioni riguardano nuove costruzioni, mentre ogni giorno scompaiono 1000 ettari di suolo agricolo, e i centri storici vengono abbandonati. Sono alcune delle considerazioni di Alessandra Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra, che domani aprirà i lavori del convegno “La città venduta”, nell’ambito del progetto “L’Italia mangiata”, dedicato all’urbanistica e al consumo di suolo in Italia. “Coscienti della gravissima e forse irreparabile catastrofe del suolo e del paesaggio nel nostro Paese – sostiene il presidente di ‘Italia Nostra’ in un’anticipazione all’ANSA – abbiamo messo a fuoco quello più forte e coinvolgente: la città. La città è un bene comune: un bene e non una merce, è ‘comune’ in quanto appartiene ad una collettività che deve condividerne il progetto e la gestione. Italia Nostra propone la riaffermazione della pianificazione pubblica come unico strumento in grado di regolare i meccanismi di crescita e trasformazione della città attraverso un sistema di regole certe e di garanzie estese”. “Il ciclo dell’edilizia come motore di crescita economica va chiuso – aggiunge – Bisogna che cessino questi investimenti insensati e che gli italiani si trasformino da costruttori e cementificatori in restauratori. Vogliamo arrivare in pochi anni a zero consumo di suolo, a zero cemento”.
Italia Nostra, in 13 anni +3,4 mld metri cubi cemento
In 13 anni autorizzata la costruzione di 3,4 miliardi di metri cubi, con una media, negli ultimi tre anni, che sale a 273 milioni di metri cubi. L’ 80% delle autorizzazioni riguardano nuove costruzioni, mentre ogni giorno scompaiono 1000 ettari di suolo agricolo, e i centri storici vengono abbandonati. Sono alcune delle considerazioni di Alessandra […]
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