Al via settimana cultura, porte aperte dal 9 al 17 aprile

La nobiltà sabauda di scena domenica in Piemonte nel Castello Racconigi, il Palazzo Ducale di Urbino che diventa palcoscenico per lo spettacolo ‘Radio Clandestina’ di Ascanio Celestini, Villa d’Este, a Tivoli, che ospita una grande mostra dedicata a Franz Liszt per il bicentenario della nascita. Torna dal 9 al 17 aprile la Settimana della Cultura, […]

La nobiltà sabauda di scena domenica in Piemonte nel Castello Racconigi, il Palazzo Ducale di Urbino che diventa palcoscenico per lo spettacolo ‘Radio Clandestina’ di Ascanio Celestini, Villa d’Este, a Tivoli, che ospita una grande mostra dedicata a Franz Liszt per il bicentenario della nascita. Torna dal 9 al 17 aprile la Settimana della Cultura, con porte aperte in tutti i musei e siti archeologici statali e oltre 2.500 appuntamenti in tutta Italia tra mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti. Ovunque con un occhio particolare ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Con la novità, quest’anno, di 750 studenti delle scuole superiori coinvolti dal progetto ‘Benvenuti al Museo’, nell’accoglienza dei visitatori. Come tutti gli anni anche in questa XIII edizione, le occasioni sono tante, per tutti i gusti e per tutte le età, dal Nord al Sud. A cominciare dall’Abruzzo devastato due anni fa dal terremoto, che punta sulla riscoperta della città dell’Aquila con una serie di visite guidate nei monumenti puntellati in attesa del restauro. A Mantova, il 16 aprile, si riscoprono i ‘primi vagiti della coscienza nazionale’, i moti carbonari del 1811-1821, con un progetto di recupero della memoria messo a punto dall’Archivio di Stato di Rovigo e l’Associazione Minelliana. A Milano, dal 12 aprile, la Pinacoteca di Brera offre una mostra incentrata su Hayez e il romanticismo tra Manzoni e Verdi. A Firenze il Museo di Casa Martelli accoglie le famiglie con bambini dagli 8 ai 13 anni, tra capolavori d’arte, ritratti di famiglia, aneddoti, curiosità e tazze di cioccolata alla scoperta di un antico palazzo fiorentino e dei suoi tesori. In Piemonte il castello ducale di Aglié apre le sue serre e , in via eccezionale, anche le sue cucine. A Ravenna c’é da mettere in agenda ben due fine settimana all’insegna dei colori tra i monumenti Unesco, ma tra le offerte c’é anche un programma di visite che ha come filo conduttore gli animali. In Campania Artecard realizza nelle cinque province itinerari di visita alla riscoperta delle bellezze del patrimonio culturale. In Calabria, a Cosenza, prende il via un Convegno dedicato al grande storico dell’arte Giulio Carlo Argan. A Civita Castellana, nel Lazio, il museo archeologico dell’Agro Falisco mette in mostra le meraviglie della Collezione Feroldi. In Puglia, a Manfredonia, il Museo Nazionale Archeologico espone Stele di pietre decorate ad incisione dai Dauni tra le metà del VII ed il VI secolo a.C., in Umbria ci sono le feste di primavera, in Trentino visite guidate ai tanti suggestivi castelli di proprietà della regione, in Sicilia si riscopre la moda isolana dall’Unità ad oggi. Tant’é, un calendario anche quest’anno ricchissimo, per un avvenimento che il ministero considera tra i più importanti, fa notare il dg valorizzazione, Mario Resca. “L’Italia è il frutto della millenaria stratificazione delle numerose civiltà che si sono sviluppate sul suo territorio- commenta il ministro dei beni culturali Gianfranco Galan- Ognuna con i suoi caratteri originali, ognuna con le sue peculiarità ha contribuito a plasmarne il paesaggio, a edificarne i centri abitati, a organizzarne gli insediamenti rurali. Tutte hanno avuto un ruolo determinante nel forgiare il nostro essere italiani, arricchendo al contempo il nostro patrimonio artistico con opere e strutture civili e religiose”. La settimana della cultura, conclude il ministro, “é un’ottima occasione per tutti i cittadini di riappropriarsi di questo patrimonio, visitando musei, siti archeologici e monumenti e riscoprendo, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, il senso profondo della propria appartenenza alla comunità nazionale”.

Silvia lambertucci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *