Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta respinge le accuse sui ritardi nella ricostruzione – “perché si è lavorato” – e ricorda che “non ci sono bacchette magiche”. “Non è vero che non è fatto nulla e che si è in ritardo. E’ vero che non sono spuntate le gru nel centro storico, ancora silente, ma è stato fatto il lavoro di progettazione e di organizzazione normativa senza cui non è possibile portare le gru e aprire i cantieri”, afferma nel corso della cerimonia di riconsegna ai cittadini dell’abbazia di San Clemente a Casauria. Secondo Leta, ci sono “tempi che nessuna bacchetta magica potrà comprimere, ma che non significano abbandono, resa, rinuncia. Proprio per questo abbiamo evitato piccoli alloggi o container scegliendo alloggi confortevoli, per avere il tempo di restituire la città ai cittadini con l’aiuto di tutti”. “Chiodi – sostiene Letta – è stato bersaglio di polemiche che non devono meravigliare, perché sono normali, ma devono essere superate perché l’Abruzzo possa risorgere. E’ necessario lavorare insieme e lavorare uniti perché possano essere cancellate le ferite. Il ricordo rimarrà ma dal ricordo traiamo stimolo per far sì che il futuro sia migliore”.
Quella della ricostruzione è “una sfida difficile che ci impegnerà per molti anni, una sfida che ci deve unire e va bene al di là del partito politico o della parte che rappresentiamo”. Lo ha detto il sottosegretario al Ministero dei Beni ed Attività Culturali, Francesco Giro, intervenendo anche lui, nella cerimonia di riconsegna ai cittadini dell’Abbazia di San Clemente a Casauria. “Questa sfida – ha aggiunto – nasce da un territorio operoso che ha mostrato dignità e determinazione e gli abruzzesi sono i primi ad averci insegnato che è una sfida che possiamo vincere insieme”. Giro, parlando di un “territorio che come ministero dobbiamo preservare”, ha sottolineato che si tratta di “una grande impresa difficile, ma non impossibile, che durerà quello che dovrà durare. Ci vuole pazienza”.
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