I tesori di Fabergé ai Musei Vaticani, il nuovo volto di Nerone ai Fori e al Palatino, il segno contemporaneo di Rietveld al Maxxi: sono a Roma le mostre di maggior rilievo di questo week end pre-pasquale. Fa eccezione, a Padova, la grande esposizione su Guariento e sull’età d’oro della città veneta. ROMA – In concomitanza con le festività pasquali, i Musei Vaticani ospitano per la prima volta i capolavori di oreficeria realizzati da Carl Fabergé, gioielliere alla corte degli zar a cavallo tra il XIX e il XX secolo, autore tra l’altro delle famose piccole uova in materiali preziosi e smalti. Da domani all’11 giugno, nel Salone di Raffaello, saranno allestite 140 opere appartenenti alla collezione privata russa della Fondazione storico-culturale The Link of Times, creata dal filantropo russo Vicktor Vekselberg. Intitolata Fabergé. Le Immagini Sacre, la mostra presenta anche nove uova pasquali, commissionate dai Romanov, che saranno affiancate alle preziose icone dell’epoca imperiale, con cornici realizzate dai maggiori orafi russi, tra cui lo stesso Fabergé. PADOVA – Celebra il Maestro degli Angeli, uno dei maggiori pittori del Trecento, il progetto espositivo dal titolo Guariento e la Padova Carrarese, che dal 16 aprile al 31 luglio si articolerà nelle più prestigiose sedi padovane: Palazzo del Monte, i Civici Musei agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo Diocesano e la Casa del Petrarca ad Arquà Petrarca. Esposta per la prima volta la quasi totalità delle meravigliose tavole dell’artista, tra i precorritori del Gotico internazionale, messe a confronto con i capolavori di Giotto o Paolo Veneziano. Non solo le opere commissionate per i Dogi, in mostra si potranno infatti ammirare anche le quelle ideate per altri non meno illustri committenti, sia di soggetto sacro sia ritratti di eleganza cortese, resi con un delicato colorismo. Un evento imperdibile, in quanto i dipinti dell’artista sono su tavole, e dunque molto fragili, che i musei di mezzo mondo, dove sono custodite, conservano gelosamente. Ora dialogheranno a Palazzo del Monte con quelle di Giotto, Pietro e Giuliano da Rimini, Vitale da Bologna, Paolo e Lorenzo Veneziano, a comporre un racconto mai proposto prima d’ora al pubblico. ROMA – Non solo la Rosso-Blu, la Zig-Zag, la Hopmi, celeberrime sedute icone del ‘900, ma anche i progetti e i disegni di singole abitazioni (Casa Schroder) o di case modello del primo dopoguerra: l’intera opera di Gerrit Rietveld (1888-1964), architetto e designer olandese tra i più influenti del XX secolo, è in mostra da domani al 10 luglio al Maxxi. Esposte circa 400 opere, che mettono in luce la portata innovativa delle soluzioni dell’architetto che inventò il packaging e gli assemblaggi. Con il titolo ‘Universo Rietveld, architettura, arte, design’, la rassegna ripercorre a 360 gradi l’attività del maestro olandese, dai rapporti con gli artisti del gruppo De Stijl e con i protagonisti dell’avanguardia modernista (Le Corbusier, Gropius, Wright) fino agli influssi su architettura e design contemporanei (da Mendini a Sottsass). ROMA – Al di là di una cupa leggenda che ne ha fatto per due millenni il simbolo di tirannia e nefandezze, accusato tra l’altro del più celebre incendio della storia, l’imperatore Nerone torna nei luoghi della sua magnificenza in una grande mostra aperta fino al 18 settembre. L’importante esposizione è allestita ai Fori in quattro sedi: il II ordine del Colosseo, la Curia Iulia, il Tempio di Romolo e il Criptoportico neroniano. La rassegna sull’ultimo imperatore giulio-claudio ha infatti lo scopo di rivisitarne la figura demonizzata già all’indomani della morte, dalla propaganda dell’aristocrazia e rivalorizzare, grazie alle novità emerse da recenti ricerche.
Nicoletta Castagni
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