Roberto Lassini ha fatto un passo indietro, chiesto scusa al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i manifesti con scritto ‘fuori le Br dalla procura’, e in una conferenza stampa in serata, dopo un incontro con il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani, ha annunciato la sua “rinuncia irrevocabile” alla candidatura alle comunali di Milano, dove è stato messo in lista dal partito di Berlusconi.
“Le parole da Lei espresse in merito alla nota vicenda dei manifesti affissi a Milano – ha detto Lassini leggendo la lettera inviata a Giorgio Napolitano – mi hanno profondamente toccato”. “Non lo dico – ha proseguito – per compiacerLa nè per riscattarmi, ma perché condivido l’attaccamento allo Stato e il rispetto delle istituzioni democratiche da Lei richiamati”.
In una nota su tgcom si legge che Lassini ha spiegato nella lettera di rendersi conto solo adesso che “il messaggio espresso in quel manifesto, da me in qualche modo patrocinato, tradiva una rabbia personale con cui ho convissuto per anni e non teneva in giusta considerazione il dolore di altri italiani e l’attacco non voluto al nostro Stato”.
“Quello di Lassini è stato un abile e criminale spot per accreditarsi: ormai è scaduto il termine per rinunciare quindi resterà candidato del Pdl alle amministrative di Milano. E’ inutile che dica che non farà la campagna elettorale, la faranno gli altri per lui. Tutto ciò alla faccia della Moratti che dice di non volerlo e che, probabilmente, se lo dovrà tenere per i prossimi cinque anni almeno che non ci pensino gli elettori a mandarlo a casa”. Così il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro commenta in una nota l’annunciio di Roberto Lassini di fare un passo indietro e rinunciare alla campagna elettorale.
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