Festival Internazionale del Giornalismo

Perugia, bellissima città medievale ricca di storia e d’arte, anche quest’anno ha ospitato il Festival Internazionale del Giornalismo. Il Festival è stato fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter. Arrivato alla sua V edizione,l’obiettivo è quello di parlare di giornalismo, libertà di stampa,delle nuove tecnologie applicate all’informazione,di democrazia e politica. Un’occasione unica e […]

Perugia, bellissima città medievale ricca di storia e d’arte, anche quest’anno ha ospitato il Festival Internazionale del Giornalismo. Il Festival è stato fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter. Arrivato alla sua V edizione,l’obiettivo è quello di parlare di giornalismo, libertà di stampa,delle nuove tecnologie applicate all’informazione,di democrazia e politica. Un’occasione unica e immancabile dove studenti,lettori, cittadini e chiunque voglia parteciparvi è chiamato ad interagire con i protagonisti dell’informazione italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo in un continuo scambio  di idee,pensieri opinioni e confronti . Il Festival rende quindi possibile l’incontro tra chi fa informazione e chi ne usufruisce,essendo i media il fulcro dell’informazione quotidiana. L’edizione 2011 con oltre 100 eventi in cinque giorni,dal 13 al 17 Aprile,ha affrontato i più svariati temi. Dal giornalismo televisivo al metodo Wikileaks applicato in Italia,dalla rivoluzione mediatica in Tunisia ed Egitto al problema dei Rom e degli immigrati visti sempre di più come ospiti sgraditi. Ma per parlare di queste culture si dovrebbe presupporre una maggiore conoscenza del loro mondo e soprattutto dovremmo imparare a non fare di tutta l’erba un fascio. Un altro argomento più volte trattato nella serie di incontri è la  crescente fuga dei giovani italiani all’estero per cercare lavoro. Tutto ciò avviene anche per la totale incapacità del nostro Paese di valorizzare i talenti e investire sui giovani. Nasce così il Manifesto degli  espatriati,un manifesto di denuncia di tutto ciò che in Italia non funziona,mettendo nero su bianco le cause di quest’espatrio di centinaia di migliaia di giovani italiani,brillanti,ma senza “agganci” giusti. La domanda allora è : “Andare via o restare?”. Non potevano inoltre di certo mancare riferimenti alla nostra amata città, L’Aquila. Si è parlato di ricostruzione,ancora non iniziata, del mancato preavviso,e di tutti i problemi legati al terremoto del  6 Aprile. Il giornalismo scientifico deve contribuire a creare consapevolezza sui rischi e sulle potenziali conseguenze dei grandi disastri che colpiscono il Paese. Ha la funzione di informare la società prima,durante e dopo la catastrofe. Presso la Sala dei Notari,vicino Piazza IV Novembre , Giuseppe Caporale ha presentato il suo documentario “Colpa Nostra” e il suo libro “Il Buco Nero”per non dimenticare e per denunciare le infiltrazioni mafiose nella ricostruzione di L’Aquila. Legato ancora al problema della mafia è il tema del premio giornalistico”Una storia ancora da raccontare:Peppino Impastato”. Anche quest’anno come nelle precedenti edizioni del Festival Internazionale del Giornalismo è stato proposto un concorso con l’obiettivo di ricordare storie di vita di giornalisti che con il loro lavoro e il loro immenso coraggio hanno lasciato un segno indelebile nella storia. Dedicato in questa edizione a Peppino Impastato,nato a Cinisi,in provincia di Palermo, il 5 Gennaio 1948,da una famiglia mafiosa. Politico,attivista e conduttore radiofonico,venne assassinato dalla mafia nella notte tra l’8 e il 9 Maggio del 1978 con una carica di tritolo posta sotto il corpo  adagiato sui binari della ferrovia. Un  uomo impegnato nella continua lotta alla mafia,sangue del suo sangue e alla ricerca di verità e giustizia. La premiazione si è tenuta Domenica 17 Aprile. L’incontro si  è concluso con la proiezione di alcune scene del film “I Cento Passi” ,di Marco Tullio Giordana,dedicato appunto a Peppino Impastato,accompagnata dalla melodia dell’omonima canzone dei Modena City Ramblers:”Nato nella terra dei vespri e degli aranci,tra Cinisi e Palermo,parlava alla sua radio,negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare,aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato,si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un  ideale ti porterà dolore:”. La V edizione del Festival si conclude con la riflessione e il racconto di uno dei massimi giornalisti e intellettuali italiani ,Eugenio Scalfari, sui 150 anni dell’Unità d’Italia:dal 1861 fino al ventennio berlusconiano. Anche il nostro Presidente Giorgio Napolitano ha voluto inviare un messaggio di auguri a tutti partecipanti:” Impossibilitato ad accogliere, per concomitanti impegni all’estero, il gradito invito all’apertura del Festival Internazionale del Giornalismo, desidero esprimere il vivo apprezzamento per la prestigiosa manifestazione che raccoglie a Perugia professionisti e giovani consapevoli del valore della libertà d’informazione nelle moderne società. La stessa scelta di dedicare l’iniziativa di quest’anno all’innovazione e alla evoluzione tecnologica costituisce un contributo significativo ad approfondire le nuove strategie per una crescente integrazione tra le forme tradizionali dell’informazione stampata e le più moderne espressioni della comunicazione, coinvolgendo sempre più le nuove generazioni nella conoscenza e nella consapevolezza della realtà.” Quest’evento per me e per tutti gli aspiranti giornalisti  che vi hanno preso parte è stato un’esperienza ricchissima dal punto di vista culturale,in grado di farci aprire gli occhi sulla metamorfosi che sta subendo il giornalismo. I cambiamenti in atto nella filiera dell’informazione sono sempre più evidenti;le notizie stanno uscendo dalla tradizionale suddivisione fra giornale, radio, televisione diventando video in rete,blog,informazione su tablet o telefonini. Con questi cambiamenti si aprono nuove prospettive,opportunità,sfide,lavoro e anche business.

Simona Capulli

 

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