Rinnovabili, Greenpeace: “trovata l’intesa, svelato l’inganno”

Con la mediazione del Consiglio dei Ministri, sembra si possa mettere la parola fine alla penosa querelle intercorsa nei giorni scorsi tra i ministri Romani e Prestigiacomo sul prossimo Quarto Conto Energia. La soluzione trovata al contenzioso, riguardo l’accesso alla tariffa incentivante, prevede l’allaccio in rete come criterio qualificante, con misure di indennizzo da parte […]

Con la mediazione del Consiglio dei Ministri, sembra si possa mettere la parola fine alla penosa querelle intercorsa nei giorni scorsi tra i ministri Romani e Prestigiacomo sul prossimo Quarto Conto Energia. La soluzione trovata al contenzioso, riguardo l’accesso alla tariffa incentivante, prevede l’allaccio in rete come criterio qualificante, con misure di indennizzo da parte del gestore per il mancato rispetto dei tempi di completamento e attivazione della connessione.

“Non bastasse ciò, i signori del Governo hanno anche pensato di ridurre gli incentivi, per il periodo 1° giugno 2011-2° semestre 2012, da 820 a 580 milioni di euro, contraendo anche la potenza installabile da 3.100 a 2.690 MW. L’ennesima prova, qualora ve ne fosse stato bisogno, che questo governo rema contro l’economia e lo sviluppo sostenibile del Paese, in aperto contrasto con l’indirizzo di tutti gli altri stati europei”, ha concluso Boraschi.

“È stato introdotto l’ennesimo bizantinismo legislativo da parte del governo – ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – per rendere la vita difficile agli operatori delle rinnovabili. Alle mille pastoie burocratiche già previste se ne aggiunge un’altra, per rendere ancora più incerto lo scenario in cui si fa impresa”.

 

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