Azienda Melli, San Pietro Vco: dalle parole ai fatti

“L’Amministrazione Comunale di San Pietro V.co, certamente sensibile rispetto alle problematiche occupazionali allorquando ha la possibilità di interfacciarsi con le organizzazioni sindacali del territorio, la cui sensibilità è fuor di luogo segnalare, con la Direzione Generale dell’Asl e con i propri referenti a livello regionale, come sempre è pronta a raccogliere le istanze di un […]

L’Amministrazione Comunale di San Pietro V.co, certamente sensibile rispetto alle problematiche occupazionali allorquando ha la possibilità di interfacciarsi con le organizzazioni sindacali del territorio, la cui sensibilità è fuor di luogo segnalare, con la Direzione Generale dell’Asl e con i propri referenti a livello regionale, come sempre è pronta a raccogliere le istanze di un territorio il cui governo intanto sarà produttivo di risultati in quanto tutte le forze in capo dimostrino concretamente che non è importante solo fare passi in avanti per dimostrare a qualcuno di essere arrivati prima di altri, ma giungere al risultato finale ponendo in essere ogni intervento all’uopo necessario.”  E’ quanto ha dichiarato il Sindaco Pasquale Rizzo in margine alla nota in cui comunica che si era ottenuto grazie all’interessamento personale del Consigliere Regionale Matarrelli di SEL il rilascio del nulla osta provvisorio che consentirà ai lavoratori della ex Azienda Melli di avviare già lunedì mattina quanto necessario per salvare la produzione e forse anche il vigneto. Giovedì scorso il Sindaco Rizzo aveva ricevuto una delegazione di lavoratori della ex Azienda Melli in San Pietro V.co unitamente ai rappresentanti sindacali della CGIL  FLAI i quali lamentavano che, pur avendo ottenuto con delibera di g.r. 19.4.11 nr. 739 l’affidamento nuovamente ad Asl dei beni strumentali  alle aziende sanitarie, tuttavia i tempi di definizione delle pratiche ammnistrative erano assolutamente incompatibili vuoi con lo stato di disoccupazione di circa 45 dipendenti, vuoi con lo stato della produzione essendoci il rischio concreto che la produzione vada distrutta (si lasciavano intendere tempi pari ad oltre 30 giorni ulteriori).

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