“Il fatto non è stato commesso da Trozzi e Pace non ha mai chiesto soldi ad Angelini”: lo ha detto l’avvocato Massimo Cirulli, difensore dell’ex presidente della Regione, Giovanni Pace e dell’ex vice presidente della Fira, Vincenzo Trozzi, durante la sua arringa, nel procedimento per rito abbreviato relativo all’inchiesta “Sanitopoli”. Nel corso del suo intervento, durato oltre due ore, l’avvocato ha ripercorso punto per punto i vari capi di imputazione contestati ai suoi clienti, sottolineando che “tutto può affermarsi tranne che Angelini è stato concusso”. Fra le accuse mosse all’ex presidente Pace, quella di aver ottenuto dall’ex patron di Villa Pini, quale contributo elettorale, una tangente da 100 mila euro, ricevuta poi materialmente da Trozzi nella sede della Fira. A tal proposito, Cirulli ha tenuto ad evidenziare che Pace ottenne, all’epoca, dal suo partito: Alleanza Nazionale, 250 mila euro, “sufficienti per la campagna elettorale”. L’avvocato ha, inoltre, ricordato che Angelini, nel corso dei vari interrogatori davanti ai magistrati, ha fornito quattro versioni differenti della vicenda
Del Turco: difesa Pace, mai chiesti soldi Angelini
“Il fatto non è stato commesso da Trozzi e Pace non ha mai chiesto soldi ad Angelini”: lo ha detto l’avvocato Massimo Cirulli, difensore dell’ex presidente della Regione, Giovanni Pace e dell’ex vice presidente della Fira, Vincenzo Trozzi, durante la sua arringa, nel procedimento per rito abbreviato relativo all’inchiesta “Sanitopoli”. Nel corso del suo intervento, […]
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